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In Sicilia si registrano 600 morti all'anno a causa dell'amianto. I dati sono allarmanti: "Abbiamo censito circa 600 decessi per amianto nel 2016 in Sicilia, con 100 casi di mesotelioma per lo stesso anno, ai quali si aggiungono almeno 200 decessi per cancro polmonare", ha detto all'Ars il presidente dell'Ona (Osservatorio nazionale amianto) Enzo Bonanni. Stando al report sulle morti bianche dell'Osservatorio, le zone più a rischio dell'isola sono Augusta-Priolo Gargallo, nel Siracusano, Gela e la città di Biancavilla, in provincia di Catania, dove sorgono le raffinerie.

Bonanni spiega: "La stima dei decessi annui per amianto è dovuta al fatto che l'ufficio epidemiologico raccoglie solo i dati relativi a questa specifica patologia, ma l'amianto è un cancerogeno completo che provoca diversi tipi di tumori. A queste 100 morti, dunque, devono essere aggiunte circa 200 decessi per cancro polmonare, l'amianto infatti molto spesso aumenta gli effetti dei cancerogeni del fumo. Ci sono poi i decessi per cancro alla laringe o le donne che muoiono per cancro alle ovaie, anche questi riconducibili all'esposizione all'amianto. Calcoliamo dunque che i morti per amianto in Sicilia sono circa 600 ogni anno".

Le responsabilità, secondo Bonanni, sono da attribuire al governo nazionale ma anche "a una certa incapacità della politica siciliana a portare avanti i diritti dei lavoratori e dei cittadini. Ci sono imprese del nord che hanno impiantato le loro attività più pericolose in Sicilia, mi riferisco ad esempio ai petrolchimici. A questo si aggiunge il ritardo nell'applicazione della legge regionale in materia di amianto". L'Ona chiede al presidente della Regione siciliana non solo di dare applicazione alla legge regionale ma anche "di attivare il prepensionamento di questi lavoratori portando un atto di indirizzo al tavolo del Consiglio dei ministri così come fatto per le altre Regioni".

L'assessore regionale alla Salute parla però di una Sicilia all'avanguardia: "Migliorare la cura delle malattie oncologiche e ridimensionare la mobilità dei pazienti siciliani verso gli ospedali del Nord sono priorita' dell'azione di questo governo. La Sicilia è all'avanguardia per la sorveglianza del tumore sul territorio nazionale, con una rete di dati che contribuisce alla definizione del profilo di salute delle popolazioni residenti, integrando informazioni sull'incidenza della malattia oncologica e gli aspetti legati sia all'esposizione professionale che ambientale. Le Asp hanno avviato un programma di sorveglianza rivolto a tutti i lavoratori ex esposti e dispone di un protocollo condiviso con il ministero della Salute. Un altro dato riguarda la rete oncologica, oggetto di una specifica linea progettuale inserita nell'ambito del Piano sanitario nazionale: sono quasi 33 milioni di euro le risorse destinate alle Asp per supportare l' assistenza al paziente oncologico".