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Attraverso il web, quotidianamente, veniamo a contatto con moltissime informazioni che riguardano l'alimentazione e il cibo. Tra queste, purtroppo, molte sono fake news, che non fanno altro che diffondere inutili allarmismi e credenze sbagliate. A mettere in guardia gli utenti della Rete è l'Istituto Superiore di Sanità, che ha dedicato alle fake news sull'alimentazione un'intera sezione del suo sito.

Regina delle bufale sull'alimentazione è quella sullo zucchero di canna, che viene presentato come meno nocivo di quello bianco: "Il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero per diventare bianco non danneggia il prodotto, estraendo solo il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa", scrivono gli esperti dell'Iss. 

Che la pasta faccia ingrassare e l'ananas dimagrire sono notizie errate. In realtà "non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia".

Anche gli spinaci sono vittime delle fake news: nell'immaginario collettivo sono fonte di ferro, ma quello che contengono è molto meno assimilabile dal nostro organismo rispetto a quello della carne. Ancora, è falso, ad esempio che non ci si debba preoccupare dell'obesità infantile perché passa con lo sviluppo: "Un bambino obeso – scrive l'Iss – ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso". 

È inoltre falso ritenere che il colesterolo sia solo una questione genetica e non alimentare o che i cibi grassi e il latte siano "un toccasana per la gastrite perché 'foderano' lo stomaco". Anzi proprio "l'alto contenuto in grassi di questi alimenti riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga".

Ci sono poi alcune bufale legate alla genuinità, come quella secondo cui i cibi prodotti del contadino sono più sicuri degli altri: "I controlli effettuati lungo tutta la filiera alimentare, garantiscono che i prodotti commercializzati negli esercizi autorizzati alla vendita siano sicuri per la salute".

O quelle dettati da nuove mode, come l'idea che i cibi gluten-free siano più salutari. Utilizzare prodotti senza glutine per chi non ha problemi di celiachia "non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente". Sono, infatti, "più calorici del corrispondente alimento contenente glutine", "hanno un più alto indice glicemico", "un minor effetto saziante" e "un minore contenuto di fibre, sali minerali e vitamine".