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Non si ferma la caccia ad Anis Amri, 24enne tunisino ritenuto responsabile dell'attentato di lunedì 19 dicembre a Berlino. Il giovane è noto alle autorità tedesche perché identificato come islamista potenzialmente pericoloso: su di lui è stata posta una taglia di 100 mila euro per chiunque offra informazioni utili al suo arresto. Il tunisino è stato in carcere per quattro anni all'Ucciardone di Palermo. Dopo aver scontato la pena, ha ricevuto un provvedimento di espulsione nella primavera del 2015, che non è andato a buon fine: le autorità tunisine non hanno eseguito la procedura di riconoscimento nei tempi previsti dalla legge. La polizia tedesca ha spiegato che "potrebbe essere violento e armato". Secondo la Bild le autorità lo avevano messo sotto sorveglianza da marzo a settembre.

«Quando ho visto la foto di mio fratello sui media, non ho creduto ai miei occhi. Sono sotto choc e non posso credere che sia stato lui a commettere un simile crimine", ha detto Abdelkader Amri, fratello del ricercato. Ma "se fosse vero, merita la condanna. Noi respingiamo il terrorismo e i terroristi e non abbiamo nessuna relazione con i terroristi", ha aggiunto. "Non abbiamo mai avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di strano. Ci contattava via Facebook ed era sempre sorridente e gioioso!", ha affermato la sorella Najoua. Il ricercato ha precedenti con la giustizia in Tunisia, dove è ricercato dalla polizia di El Oueslatia e dove è stato condannato per furto aggravato a cinque anni di carcere, secondo fonti della sicurezza locali».