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"Ciao a tutti voi, sono Aurora, ho espresso un desiderio per tutti i bambini ricoverati. Servirebbero 16 televisori per tutte le stanze da posizionare al muro. Cercavamo un benefattore che le porti qui e una grande festa faremo". L'11 novembre scorso la piccola Aurora, appena 9 anni, lanciava l'appello. Era lei la testimonial per una raccolta fondi per il reparto di oncoematologia pediatrica del San Matteo di Pavia. Adesso la bimba è morta a causa del cancro. A dare la triste notizia è la stampa locale.

Aurora, mamma Anna e papà Francesco ormai erano di casa al reparto. Tutti volevano bene alla bimba, dai medici ai compagni d'ospedale. "Tutta l’Italia si ricorderà di Aurora: era matura, una signorina. Una vera principessa", ha detto Pietro Castellese del Cral San Matteo. L’uomo ha raccontato che proprio martedì mattina – giorno della morte di Aurora – i piccoli dell’ospedale stavano festeggiando il successo della raccolta fondi proposta proprio da Aurora. In tarda serata, poi, è arrivata la notizia. 

Dopo l’appello di Aurora, oltre 500 donatori pavesi si sono fatti avanti. In 4 giorni sono stati raccolti oltre 60.000 euro e al reparto di oncoematologia pediatrica del San Matteo sono arrivati tantissimi regali da tutta Italia. è stato “invaso” da regali e pacchi da tutta Italia. Quella raccolta fondi, in realtà, era una delle tante organizzate dalla bambina. Racconta Castellese: "Si preoccupava sempre per gli altri. Il suo grande cuore la spingeva a cercare soluzioni per i piccoli problemi del reparto. Una volta si erano rotte le lavatrici, Aurora ha pensato di fare un post e di chiedere aiuto per risolvere il guaio. Un’altra volta erano finiti gli aerosol: ecco che Aurora propone una raccolta fondi. Pensava ai suoi compagni di viaggio, alle loro difficoltà, e sapeva coinvolgere tutti. Aurora faceva piccoli miracoli ogni giorno".