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Ci si può intossicare anche per aver bevuto troppa acqua. È quanto è successo a una donna inglese di 59 anni, ricoverata all'ospedale King's College di Londra con i sintomi di un'intossicazione da acqua, e livelli di sodio pericolosamente bassi nel sangue. Una condizione che può rivelarsi fatale, se non trattata adeguatamente. A segnalare la vicenda è il "British Medical Journal". A causa di un'infezione del tratto urinario, su consiglio del medico la donna aveva iniziato a bere acqua. È arrivata a consumare oltre mezza pinta (pari a 0,2 litri) ogni 30 minuti, con la speranza di lavare via l'infezione dal suo organismo.

Ricoverata in ospedale ha continuato a peggiorare, diventando sempre più tremante e confusa, dopo aver vomitato diverse volte, e con difficoltà a parlare. Casi simili sono ben documentati in chi fa sport di resistenza e con l'uso di alcune droghe come l'ecstasy, che possono causare sete eccessiva. I pazienti con livelli di sodio troppo basso, come risultato di un'intossicazione d'acqua, hanno un tasso di morte di quasi il 30%. I medici ora si chiedono se ci sia una quantità d'acqua "sicura" da bere e vogliono capire quanta acqua sia "troppa".

"Spesso consigliamo ai nostri pazienti di bere molti liquidi e mantenersi ben idratati, ma cosa intendiamo veramente? Ci sono dei potenziali rischi da questo suggerimento apparentemente innocuo?", commenta Laura Christine Lee, che riporta il caso. Bere acqua è importante per mantenersi sani e come medici "dobbiamo incoraggiare i pazienti a bere di più se hanno sintomi di disidratazione, come sentirsi assetati, anche quando fa caldo o fanno esercizio, o se la loro urina diventa di colore scuro", raccomanda Imran Rafi, del Collegio reale dei medici di base. Non c'è una una quantità precisa "di quanta acqua bisognerebbe bere per stare in salute. L'elemento chiave è mantenersi idratati e il colore chiaro dell'urine è un buon indicatore", conclude.