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PALERMO – Dal carcere alla concessionaria. Come ha fatto Gianni Nicchi a comprare una smart alla sorella dal carcere? Se lo sono chiesti anche gli investigatori che stanno seguendo il caso. Il mezzo è stato prontamente sequestrato.

Di Gianni Nicchi, si era discusso esattamente ieri per via del sequestro del pub di sua proprietà situato nel cuore di Ballarò “Cu mancia fa muddichi”. Il sequestro dei beni al giovane capo mafia di Cosa Nostra, è partito a seguito dei riscontri sulle entrate della famiglia Nicchi e sul tenore di vita della stessa.

Il reddito inesistente di alcuni componenti della famiglia Nicchi, non combacerebbe con uno stile di vita fatto di sfarzi e di vita mondana. Da li, è scattata l’operazione che ha condotto al sequestro del locale.

Poi spunta la Smart nuova di zecca fatta pervenire alla sorella, una Smart Fortwo Coupé Mhd.

Gli inquirenti sanno bene che la madre di Gianni, Lucia Martinelli, spunta come dipendente di un esercizio commerciale ma che la stessa, non ha mai prestato servizio come addetta al negozio. La Polizia sa bene anche che la sorella risulta aver denunciato un reddito alle dipendenze del gruppo Bagagli, per una cifra davvero irrisoria che non giustificherebbe l’acquisto di un gioiellino nuovo di zecca di casa Daimler Ag.

Quello che pensano gli inquirenti è che da dentro il Pagliarelli, il Nicchi provveda al sostentamento della famiglia, grazie a dei fedeli collaboratori che garantirebbero per lui, una discreta quantità di denaro da far avere alla famiglia del detenuto.