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01Il mondo si sa si muove veloce nel comparto dell’elettronica; stesso discorso vale per l’informatica e per le telecomunicazioni. A breve su Facebook l’assistente virtuale, per non sbagliarne una.

Zuckerberg continua a stupirci. Dopo le moltissime novità annunciate nelle ultime settimane, che vanno dalla scelta di quanto e cosa vedere nel nostro newsfeed fino alla nuova sezione turistica per la scelta dei luoghi di intrattenimento, non ha intenzione di smettere di spandere il raggio d’azione del suo social network nel mondo telematico; di migliorarne le prestazioni, di rendere il servizio non solo più completo ma anche più articolato.

Ma forse anziché aumentare le interazioni, Facebook ne sta diventando sempre più avulso. Ne va già da se che un ‘like’ non è altro che un incentivo all’ego, e da quel che si è potuto leggere in Rete gli utenti non sono entusiasti di lasciare che le loro interazioni, già scarne, possano essere definitivamente tramortite, semplicemente, da un ‘dislike’, l’ultimissima novità in casa Facebook.

Beh da gennaio, Zuckerberg potrebbe anche decidere di lanciare un prezioso salvagente ai naviganti.
È l’assistente virtuale, ovvero un’entità che sia in grado di selezionare per noi quali siano i contenuti più appropriati per la pubblicazione, in modo da evitare gaffe e tenersi lontani dal rischio di danneggiare relazioni importanti.

Come quelle di lavoro. Al aiuterà insomma gli utenti che usano il social, a capire se il post che stanno per pubblicare possa arrecare danni alla loro reputazione, alla loro immagine e, magari, anche alla loro carriera.
L’assistente virtuale di Facebook funzionerà d’aiuto, meglio ancora un po’ come un Grillo Parlante: perché sarà lui a discernere per noi e ad avvisarci dei possibili guai.

Ad Al dunque la rimessa del giudizio critico per salvare la faccia. Niente più foto da ubriachi, niente più frasi che offendono un amico e ne celebrano un altro. Niente più sfoghi contro i capi o fornitori incompetenti.
L’annuncio è arrivato direttamente da Yann LeCun, che si occupa dallo scorso anno di gestire il reparto di Intelligenza Artificiale del famoso social network di Menlo Park.

Forse perché in America sta diventando sempre più uso, per i datori di lavoro, dare un occhio alla pagina Facebook dei loro prossimi assunti; un modo come un altro insomma per fare già selezione e tenere fuori dalla portata un mucchio di ‘grattacapi’.

Non si sa esattamente come agirà l’assistente intelligente di Facebook, né se avrà una faccia, una voce, o se sarà solo un’entità scritta, magari con una serie di pop-up con suggerimenti, azioni, comandi, ma abbastanza sicuramente potrebbe agire attraverso il riconoscimento della mimesi facciale nostra e di ciascuno dei nostri amici ritratti nella foto della discordia.

Stesso discorso per i post: Al potrebbe arrivare ad individuare le parole imbarazzanti, inappropriate, quelle da evitare per determinati target di utenza, come il capo o i genitori; potrebbe anche, viceversa, aiutarci a capire quali potrebbero essere le frasi più adatte con cui corredare una determinata immagine, magari scegliendo per noi gli hashtag più popolari e rendere il nostro post più appetitoso ai più.

Autore | Enrica Bartalotta