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L’ufficio stampa del Consiglio di Stato e della Giustizia amministrativa ha reso note alcune precisazioni sulla villetta di Casteldaccia in cui hanno perso la vita nove persone.

Ecco cosa si legge.

«Il Tar Sicilia – Palermo non ha mai sospeso l’ordinanza di demolizione del sindaco dell’immobile sito in contrada Cavallaro a Casteldaccia travolto dall’esondazione del fiume Milicia (decreto n. 1602 del 2011)».

«Non può sostenersi che la semplice presentazione di ricorso sia di per sé sufficiente a bloccare l’efficacia dell’ordine di demolizione. In ogni caso, nel 2011 il giudizio al Tar si è concluso e l’ordinanza di demolizione del sindaco non è stata annullata; né il Comune si è mai costituito in giudizio. Quindi, in questi anni l’ordinanza di demolizione poteva – e doveva – essere eseguita», si aggiunge nella nota.

E ancora: «Ogni altra ricostruzione dei fatti, in merito a questa tragedia in cui hanno perso la vita nove persone, è falsa e volta a delegittimare l’istituzione della giustizia amministrativa», prosegue la nota del Consiglio di Stato.

Il sindaco di Casteldaccia aveva spiegato di aver dato ordine, nel 2008, di demolire l’immobile, ma di non aver potuto proseguire perché i proprietari avevano fatto ricorso al Tar. Dai giudici, adesso, è arrivata la replica.