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01Verrà ascoltata questo pomeriggio Veronica Panarello, la madre di Loris, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. Su di lei pende l’accusa di omicidio; oggi il gip deciderà se notificarla o no.

26 anni e alle spalle cinque ore di interrogatorio presso la Questura di Ragusa, dove l’è stato anche prelevato un campione di DNA.
Non dormono più a Santa Croce Camerina, comune della provincia di Ragusa flagellato nelle scorse settimane del circo mediatico messo in piedi attorno ad una delle sue abitanti, Veronica Panarello, madre di un bambino di 8 anni, Loris, che la mattina del 29 novembre è stato trovato morto, in un canale nei pressi del castello di Donnafugata.

È probabilmente già in viaggio la camionetta che sta portando Veronica Panarello presso il Tribunale di Ragusa dove oggi pomeriggio il gip deciderà se convalidare le accuse presentate dai pm. Perché Veronica si trova infatti già da due notti presso il penitenziario di piazza Lanza, a Catania, e solo oggi saprà quale sarà il suo destino.

Oggi, oltre alla stampa accalcata fuori, presso il Tribunale di Ragusa anche il pm Carmelo Petralia e il sostituto procuratore Marco Rota, coordinatori dell’indagine, e ovviamente il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita; al gip la possibilità di decidere, entro domani, se Veronica Panarello dovrà essere accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere e quindi se debba essere arrestata o meno.

La madre del piccolo Loris continua dal carcere a confermare la sua estraneità ai fatti e la sua innocenza; dalla sua parte ovviamente il suo avvocato e anche la cognata, la zia della piccola vittima, che ha tuonato ai giornalisti: «non so chi ha ucciso Loris, ma chi sa parli».

Intorno al caso spuntano particolari inquietanti, a tratti raccapriccianti.
Il 3 dicembre scorso, davanti alla scuola, vennero ritrovati degli slip di piccola taglia, che subito si pensava potessero essere di Loris, dato che al momento del ritrovamento non portava gli slip. Mistero anche sullo zainetto blu e giallo che Loris avrebbe dovuto avere con sé quella mattina: nonostante le indagini del team scientifico coinvolto nel caso Yara, non è ancora stato ritrovato.

Fumo anche sui video che ritrarrebbero la donna non intenta a portare il bambino a scuola. Mentre la difesa gioca la carta della visione offuscata e porta sul tavolo la testimonianza di una bambina, compagna di scuola di Loris, che lo avrebbe visto davanti al cancello dell’istituto, le telecamere della città inchioderebbero Veronica altrove, presso il Mulino Vecchio, luogo nei cui pressi è stato ritrovato il corpicino, e nel suo garage, un evento che, anche a detta del marito, Davide Stival, sembrerebbe a dir poco inusuale.

In attesa dell’interrogatorio delle 15:00, gli investigatori stanno cercando di ottenere i risultati delle analisi effettuate sul bagagliaio della Polo, l’auto che Veronica avrebbe utilizzato quella mattina. Sotto le unghie di Loris, sono infatti state ritrovate delle tracce di tessuto umano che farebbero pensare ad una lotta.

Prove che insieme ai racconti confusi della donna, alla tesi dei sacchetti della spazzatura, alle fascette, alcune delle quali, bruciate, trovate dal noto programma “Chi l’ha visto?” due giorni fa presso il canale, e al famoso buco di 15 minuti in cui la Polo non fa la comparsa in nessuna delle telecamere della città, stanno costruendo una torre di sospetti attorno alla sua figura; sospetti che stanno facendo vacillare anche il marito, il quale solo ieri ha dichiarato: «se davvero fosse lei, mi crollerebbe il mondo addosso».

Intanto, il profilo psicologico di Veronica si fa sempre più articolato, anche per via delle dichiarazioni della nonna di Loris, che l’ha definita “violenta e aggressiva fin da piccola”. Le diverse visite dallo psicologo infantile in Liguria dimostrerebbero come Veronica soffrisse di manie di persecuzione, manie che l’hanno portata a compiere due suicidi; e lentamente affiora anche l’ipotesi di una vita fatta di abusi sessuali mai condannati.

Intanto Veronica prova a immaginare una festa per il piccolo. Mentre a Santa Croce Camerina spuntano striscioni, peluche e lettere nel luogo del ritrovamento, la donna fa sapere dal carcere di volere per Loris un funerale allegro, ricco di palloncini. Nella città dove risiede la famiglia sarà lutto cittadino, ma per ora il corpicino rimane nelle mani degli investigatori per ulteriori accertamenti.

Autore | Enrica Bartalotta