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Prima la pubblicazione di annunci su internet, poi gestiva personalmente gli incontri con i clienti. Una donna di Trieste deve rispondere di accuse gravissime: avrebbe fatto prostituire le tre figli minorenni agendo in accordo con il compagno. Gli incontri sessuali sono avvenuti sia a Trieste che in un piccolo comune vicino Pordenone, dove la donna, che si prostituiva anch'essa, si era trasferita. Le ipotesi di reato sono induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile.

Il giornale locale "Il Piccolo" racconta i dettagli di questa storia avvenuta nel 2013, quando le ragazze erano minorenni: una è nata nel 1996, le altre due nel 1997. Tutto è venuto fuori quasi per caso da un’indagine del pm Federico Frezza in merito a un traffico su droga e prostituzione. Per quel filone, il compagno della donna fu condannato a 2 anni e a 500 euro di multa, oltre all'espulsione dall'Italia. L’uomo avrebbe minacciato e picchiato più volte la donna perché, a suo dire, "aveva avuto troppo pochi clienti nel suo letto".

Dopo l’arresto dell’uomo, nel settembre 2013, le tre figlie minorenni della donna erano state prese in carico dal tribunale dei minorenni e affidate ad alcuni istituti sia in questa regione che in Veneto. Lì avevano portato alla luce le violenze alle quali erano costrette a sottostare. Stando ai loro racconti, era la madre a spiegare loro come comportarsi coi clienti e poi a intascare i soldi. Inizialmente si era creduto fosse per conto del compagno, in realtà poi è emerso che quel denaro era incassato totalmente dalla donna. Per questo ora si trova sotto accusa.