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Futurismo in Sicilia. Il futurismo è stato un movimento ideologico ed artistico dei primi del ‘900, nato in Italia e successivamente diffuso in tutta Europa. In un momento storico di grandissima evoluzione tecnologica, la società cominciava a muovere i primi passi verso nuove possibilità di comunicazione e nuove relazioni internazionali determinate dall’introduzione della radio, dell’elettricità, del telegrafo senza fili, degli aeroplani, delle automobili, delle cineprese. Il XX secolo modificava definitivamente la visione delle distanze e del tempo tra i continenti, creando attraverso la comunicazione nuovi spazi commerciali internazionali e percezioni ed aspettative su un futuro di grande sviluppo. Da un punto di vista culturale, in un ambiente sociale così stimolante, nuove proposte artistiche si svilupparono in tutti i settori, pittura, scultura, musica, danza, letteratura, cinema, fotografia, proiettando anche le antiche arti verso nuove forme espressive, più attuali e contemporanee. L’idea di questo movimento culturale fu del poeta Filippo Tommaso Marinetti che con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo inizialmente in vari giornali italiani, e poi anche sul quotidiano Le Figaro nel 1909, ne espose i principi base. In seguito un gruppo di pittori tra cui Boccioni, Carrà e Balla, firmarono il Manifesto dei Pittori Futuristi in cui si esaltava la fiducia nel progresso, il dinamismo, la velocità, e l’industria, realizzando opere di grande pregio che furono esposte in prestigiose mostre dell’epoca, in cui venivano rappresentate tematiche belliche, industriali e tecnologiche come ad esempio tram che attraversano la città, risse in galleria, rombi di motore. La rivoluzione futurista pittorica in Sicilia ebbe invece un carattere differente e particolare in quanto le tematiche rappresentate nelle opere prendevano spunto principalmente dall’esplosività dei colori dei paesaggi siciliani, eseguiti con l’ausilio delle nuove tecniche pittoriche futuriste. Fu soprattutto l’aspetto cromatico che rese personalissimo il lavoro dei pittori futuristi siciliani, che furono addirittura fonte di ulteriore spunto per i più conosciuti membri del movimento come Umberto Boccioni, e motivo di ammirazione e consenso da parte dello stesso Marinetti. Il futurismo pittorico siciliano ebbe tra i suoi principali esponenti Pippo Rizzo, Vittorio Corona e Giovanni Varvaro. Pippo Rizzo, nato a Corleone in provincia di Palermo, allievo di Ettore De Maria Bergler, conobbe il futurismo in un suo viaggio a Roma rimanendone entusiasta, tanto da organizzare con il supporto dello stesso Marinetti, l’Esposizione Nazionale Futurista a Palermo nel 1927. Le sue opere sono esposte attualmente alla Galleria d’Arte Moderna Sant’Anna di Palermo (www.gampalermo.it) ed alla Galleria d’Arte Moderna di Roma (www.galleriaartemodernaroma.it).

 

Pittore Futurista Siciliano 1929

 

 Treno in corsa di Pippo Rizzo 1929 – Carabinieri di Pippo Rizzo 1957 (Gam Palermo)