La 30enne Dana Vulin, australiana, ha vissuto una storia drammatica. Cinque anni fa una donna, Natalie Dimitrovska, credeva che il marito avesse una relazione clandestina con lei, e per questo le ha dato fuoco alla casa provocandole delle ustioni di terzo grado sul 65% del corpo. Il suo obiettivo era distruggere il suo viso, obiettivamente molto bello.

Dana è stata costretta a sottoporsi a 200 operazioni per ricostruire la pelle, per mesi non è riuscita a muoversi e addirittura ha dovuto indossare una maschera di compressione per più di 2 anni nella speranza di avere di nuovo un volto "normale". Dopo un percorso difficilissimo, riporta il "Daily Mail", Dana è riuscita a ottenere grandi risultati. I segni sulla pelle ci sono ancora ma sono un simbolo del fatto che è cresciuta e che è riuscita a superare con forza un periodo drammatico. Anche la giustizia, inoltre, si è schierata dalla sua parte: la Dimitrovska è stata infatti condannata a 17 anni di carcere.

"Ci speravo ma non avevo mai realmente pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui sarei stata di nuovo come la vecchia Dana. Amo il fatto che sono migliorata rispetto a com'ero in passato", ha spiegato la vittima, che ora riesce a guardarsi di nuovo allo specchio. La donna apprezza molto di più la sua vita e tutte quelle piccole cose che la rendono felice. Ogni anno, nell'anniversario dell'incidente, si riunisce con familiari e amici per celebrare il fatto di essere ancora viva.

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