MESSINA – Avrebbero gestito imprese confiscate alla mafia, erano attivi in scommesse clandestine e corse di cavalli, e investivano i proventi nell'acquisto di locali, pizzerie e discoteche. È l'accusa contestata a vario titolo da polizia e carabinieri a 24 persone, colpite da un'ordinanza di custodia cautelare.

In carcere soni finiti Luigi Tibia, di 42 anni; Calogero Smeriglia, di 41 anni, Giuseppe Molonia, di 27 anni, Paolo Aloisio, di 37 anni, Teodoro Lositano di 46 anni, Vincenzo Misa, di 31 anni, Antonio Musolino, di 38 anni, Massimo Bruno, di 37 anni, Roberto Lecca, di 37 anni, Eduardo detto Aldo Morgante, di 57 anni, Luciano De Leo, di 37 anni, Paolo Mercurio, di 23 anni, Giuseppe Schepis, di 39 anni, Francesco Gigliarano, di 43 anni, Francesco Forestiere, di 41 anni, Carmelo Salvo, di 43 anni, Carmelo Rosario Raspante, di 56 anni, e Antonino Agatino Epaminonda, di 49 anni.

Ai domiciliari Maddalena Cuscinà, di 39 anni, Antonino D’arrigo, di 35 anni, e Pietro Gugliotta Pietro, di 55 anni. È stato invece sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Giovanni Bonanno, di 49 anni. Le forze dell’ordine stanno cercando ancora una persona che non è reperibile.

Tra i coinvolti c'è pure Pietro Gugliotta, di 55 anni, vicepresidente del Messina Calcio, posto ai domiciliari. 

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