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Per George Michael la sua vita è stata "un'intera perdita di tempo". Addirittura si è sentito "preso di mira da Dio" perché in pochi anni gli avrebbe tolto l'amore della sua vita, il designer brasiliano Anselmo Feleppa, morto di Aids nel 1993, e mamma Lesley, scomparsa nel 1997 per un cancro. L'incapacità di superare la morte di Anselmo è uno dei tempi principali di "Freedom", il documentario inedito a cui il cantante stava lavorando poche ore prima di morire lo scorso Natale. In Italia "Freedom" sarà trasmesso da SkyArte sabato 21 ottobre.

"Anche adesso dopo 23 anni mi viene da piangere, lui è stato il mio salvatore", narra il cantante nel film. Si tratta di una sorta di autobiografia visiva di 90 minuti che, partendo dagli anni felici con gli "Wham!", mette insieme interviste, filmati d'archivio, video casalinghi e testimonianze famose. "Questa è la storia di come fama e tragedia sono arrivate", spiega Michael all'inizio di "Freedom", dove ha tagliato ogni riferimento al compagno di lunga data Kenny Gross e a Fadi Fawaz, che è stato con la star negli ultimi anni. "Con Anselmo è stata la prima volta in cui ho amato realmente qualcuno in modo disinteressato, mi è bastato vederlo per capire subito che era cambiato tutto". I due si incontrarono in Brasile nel 1991. Il compagno lo aiutò ad accettare la sua omosessualità.

"È molto difficile essere orgogliosi della propria sessualità quando non ti porta alcuna gioia, ma una volta che è associata alla gioia e all'amore, è facile essere orgogliosi di quello che sei. La prima volta che credi davvero che qualcuno ti ami, è un momento meraviglioso e sono stati sei mesi meravigliosi". Poco tempo essersi innamorato di Anselmo, l'uomo ha iniziato a stare male e ha così deciso di sottoporsi al test per l'Hiv. "Ricordo che ho guardato verso il cielo e ho urlato 'non osare farmi questo!'. Ero terrorizzato all'idea di perderlo, era il mio salvatore e mi aveva cambiato la vita. Ero al pranzo di Natale a casa mia in Inghilterra, con tutta la mia famiglia riunita, in attesa di sapere se il mio compagno, di cui nessuno dei presenti sapeva nulla, fosse malato terminale e quindi se lo fossi potenzialmente anche io. Quando me lo ha confessato ero devastato e l'ho presa molto, molto male".

Anselmo morì nel marzo del 1993 a causa di un'emorragia cerebrale e per lui Michael scrisse "Jesus to a Child". "Per sei mesi le cose sono andate bene, poi ho scoperto che mia mamma aveva un cancro all'ultimo stadio. La sua morte mi ha schiacciato a livello spirituale, perché è stata una perdita terribile, un dolore immenso. È stato il periodo più oscuro e spaventoso della mia vita e non ho più provato quel tipo di depressione". La signora morì nel febbraio 1997 e ora George riposa accanto a lei, nel cimitero di Highgate. "Spero che le persone pensino a me come a qualcuno che aveva una sua integrità e che mi ricordino così, ma è molto improbabile. Penso sia stata tutta una perdita di tempo e di energie", confessa il cantante.