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Cioccolato in gravidanza, si può o non si può? Chissà quante future mamme se lo sono chiesto, magari guardando alla lontana quell'invintantissima tavoletta. Adesso è la scienza a pronunciarsi. E la risposta è sì. Il cioccolato, infatti, favorirebbe lo sviluppo del fetto se le donne gravide ne mangiano in quantità moderata ogni giorno. Per "quantità moderata" si intendono una trentina di grammi, non di più.

È la conclusione alla quale è giunto uno studio presentato al meeting "Pregnancy Meeting" 2016 della "Society for Maternal-Fetal Medicine" in corso ad Atlanta, negli Stati Uniti. Lo studio si innesta su precedenti ricerche che avevano evidenziato la possibilità di effetti salutari del consumo di cioccolato per gestanti in caso di preeclampsia.

La preeclampsia, nota anche come gestosi, è la pressione alta in gravidanza: tra le possibili conseguenze, problemi di sviluppo fetale, in quanto la condizione di ipertensione interferisce negativamente con il flusso di sangue al feto e, quindi, con le funzioni di ossigenazione e nutrimento.

I ricercatori, coordinati da Emmanuel Bujold della "Université Laval Québec City" in Canada, hanno coinvolto 129 gestanti e hanno chiesto loro di consumare 30 grammi al giorno di cioccolato di vari tipi: sia fondente – molto ricco di antiossidanti – sia un normalissimo cioccolato povero di antiossidanti. Tutte le donne erano state selezionate perché risultate a rischio di pressione alta in gravidanza, come evidenziato da un esame di routine che si esegue sulle donne in attesa e che misura proprio il flusso sanguigno alla placenta.

È emerso che dopo 12 settimane di ''cura del cioccolato'' – indipendentemente dal tipo di cioccolata e quindi dal suo contenuto in antiossidanti – il flusso di sangue materno al feto è migliorato suggerendo che un consumo moderato di cioccolato ogni giorno potrebbe essere vantaggioso per la crescita e lo sviluppo fetale e, da ultimo, per favorire un buon peso del bebè alla nascita.