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Fabian O’Neill ha deliziato gli amanti del calcio anche in Italia: 5 anni con il Cagliari, una parentesi non troppo fortunata con la Juventus, ma tantissime giocate da antologia. Oggi, a 43 anni, la stella uruguaiana racconta la sua parabola, non certo felicissima: ha bruciato la sua ricchezza, circa 14 milioni di dollari, in alcool, donne e scommesse. Adesso lavora in un bar a Montevideo: "Vengo qui la mattina, aiuto la proprietaria Janet che è la figlia di un mio amico. La gente non si stupisce di vedermi qui, perché mi conosce già. Il mio agente Paco Casal mi ha fatto guadagnare tanti soldi, poi se li ho persi è stata soltanto colpa mia. Non mi serviva uno psicologo, ai tempi era impossibile aiutarmi".

L'intervista concessa a "La Nueva Lata" non nasconde certi dettagli: "La situazione adesso non è migliorata. I miei problemi, andati avanti nel corso degli anni, rimangono. Prima di tutto ho avuto problemi con l’alcol dopo un’operazione alla vescica a cui mi sono sottoposto sei mesi fa. Non avrei dovuto toccare un bicchiere per tre anni, ma ho resistito soltanto un mese. Va meglio almeno con le scommesse perché non ho più soldi per poter giocare".

E ancora: "Non mi dà fastidio essere povero. Mi basta avere qualcosa perché i miei figli stiano bene e tenermi qualcosa per me, per poter mangiare". Il suo passato dice Cagliari, ma anche la Juventus di Zidane: "In Sardegna ero un idolo, alla Juventus scesi nelle gerarchie: giocavo con tanti fenomeni. Tra questi c’era anche Zidane, oggi tifo Real Madrid perché c’è lui. Ricordo che a Cagliari lottavamo per non retrocedere, io andavo in spiaggia i tifosi mi gridavano 'ubriacone. Quando ottenemmo la promozione quegli stessi tifosi mi pagarono da bere".