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Febbre e alimentazione, ricerca che fai novità che scopri. Secondo uno studio dell'università di Yale pubblicato dalla rivista "Cell", il cibo è di aiuto nel caso di un'influenza, un raffreddore o un'altra infezione virale, mentre per quelle batteriche il digiuno è la scelta migliore. La ricerca è partita dall'osservazione che i topi, come gli uomini, all'inizio dell'infezione perdono l'appetito, ma quelli attaccati da virus ricominciano a mangiare molto prima degli altri. Per verificare la possibilità che ci siano differenze nel comportamento legate al tipo di infezione, i ricercatori hanno usato dei topi infettati con influenza murina o con il batterio Listeria, nutriti a forza con glucosio o fatti digiunare.

L'alimentazione forzata è risultata deleteria in caso di infezione batterica, con i topi nutriti che sono morti, mentre quelli con il virus che hanno mangiato sono guariti in percentuale più alta rispetto a quelli sempre con l'influenza ma senza cibo. A causare la differenza è la diversa risposta dell'organismo agli agenti patogeni. Nel caso di infezione batterica c'è una grande produzione di radicali liberi, molecole molto dannose per l'organismo, che è contrastata dal digiuno. I virus non danno invece questo effetto, e quindi il corpo richiede cibo per riguadagnare forza e combattere l'infezione.

"Attraverso i millenni tutti gli organismi si evolvono per essere in sintonia con cosa vogliono le cellule. Le cellule richiedono alcuni nutrienti per eseguire dei compiti, e le preferenze per il cibo potrebbero essere il metodo usato dal corpo per dirci come sopravvivere meglio ai diversi tipi di infezione", spiega Andrew Wang, autore dello studio. Fra gli alimenti che più danno comfort quando si ha l'influenza l'unico ad avere una pezza d'appoggio scientifica è la zuppa di pollo che, per uno studio pubblicato nel 2000, riesce a mitigare le infezioni.