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Isola delle Femmine in vendita: da un anno l'annuncio campeggia nella home page del sito web della Romolini Immobiliare, un'agenzia toscana specializzata nel mercato di residenze storiche e ville di lusso in tutto il Paese. Nel corso di questi 12 mesi l'annuncio è rimasto identico, tranne che per un dettaglio, il più importante: il prezzo, che per lungo tempo è rimasto bloccato su 3 milioni e mezzo di euro, adesso è diventato trattabile e oscilla tra 1 e 3 milioni di euro.

Gli attuali proprietari sono quattro fratelli, eredi di Rosolino Pilo: probabilmente, la scelta di abbassare il prezzo deriva dalla volontà di concludere l'affare più velocemente, anche alla luce di alcuni potenziali acquirenti che si sono fatti avanti.

Isola delle Femmine in vendita: le condizioni

Chiunque decida di comprare l'isola, dovrà rispettare una serie di vincoli ambientali: sui 15 ettari di terra, infatti, vige una riserva naturale orientata, istituita dalla Regione siciliana nel 1997 e gestita dalla Lipu. Sull'Isola delle Femmine, grazie alle particolari condizioni ambientali, si sono insediati i gabbiani reali e fanno sosta diverse specie di uccelli migratori (come ad esempio cormorani e aironi cenerini).

Foto di Guido Antonio Forano

Sull'isola è presente una torre d'avvistamento cinquecentesca, ormai semidistrutta e sotto sequestro dal 2008 per pericolo di crolli. Da molto tempo si parla della possibilità di recuperare il bene, trasformandolo magari in un museo naturalistico, ma nulla è stato fatto in tal senso.

«L’acquisto dell’isola – si legge sull’annuncio della vendita – è un’opportunità unica per chi è alla ricerca di un ‘trophy asset’: un utilizzo parzialmente privato o semplicemente un’opera di recupero e salvaguardia di un bene unico nel suo genere. Il restauro conservativo della torre permetterebbe di renderla utilizzabile come residenza privata, immobile di rappresentanza, immagine aziendale oppure la realizzazione di un museo che permetta ai turisti di apprezzare non solo il carattere naturalistico dell’isola ma anche quello storico, artistico e archeologico».