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La solitudine fa male al cuore. A confermarlo è un nuovo studio, eseguito dall'Università di Helsinki, in Finlandia, dalla quele è emerso che chi si isola dal mondo o è da solo ha più probabilità di soffrire di patologie cardiovascolari rispetto a chi ha legami forti e stabili. Gli scienziati, analizzando un campione di 480mila adulti britannici per circa 7 anni, hanno scoperto che le probabilità di infarto e ictus erano aumentate per coloro che si erano separati volontariamente dagli altri o erano soli e infelici di esserlo.

«Avere il sostegno di persone significative all'interno della propria cerchia sociale o che si trovano in una condizione analoga alla propria fa bene alla salute – ha spiegato al Time il professor Christian Hakulinen, docente di psicologia e logopedia dell'Università di Helsinki, nonché primo firmatario dello studio -, mentre le persone socialmente isolate o sole potrebbero non avere la possibilità di un simile appoggio».

Nella ricerca è inoltre emerso che l'isolamento aumentava le probabilità di infarto e ictus rispettivamente del 7% e del 6% e la solitudine del 6% e del 4%, mentre fra le persone con persone di salute preesistenti, l'isolamento aggravava il rischio di mortalità del 25% per coloro che avevano una storia precedente di infarto e del 32% per quanti avevano avuto un ictus.