Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

L'arte della pizza è pronta a diventare patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Sarebbe la settima "meraviglia" italiana ad essere iscritta nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, che comprende a livello mondiale 348 elementi iscritti.

L'elenco italiano comprende anche l'Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l'Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).  Accanto al patrimonio culturale immateriale, l'Unesco – si legge in una nota della Coldiretti – ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti, e proprio l'Italia è lo stato che ne vanta il maggior numero a livello mondiale, ben 50 (di cui una buona fetta siciliani)". 

A ben dire gli ultimi elementi ad essere iscritti negli elenchi fanno riferimento al patrimonio agroalimentare made in Italy, a testimonianza della sempre maggiore importanza attribuita al cibo, non a caso scelto come tema simbolo dell'Expo 2015

Il 26 novembre scorso a Parigi, l'Unesco ha dichiarato la pratica agricola della coltivazione della vite Zibibbo ad alberello, tipica di Pantelleria, patrimonio culturale immateriale dell'umanità. E' la prima pratica agricola al mondo a conseguire il prestigioso riconoscimento. L'ultimo sito italiano ad essere stato inserito (22 giugno del 2014, a Doha in Qatar) è il paesaggio vitivinicolo del Piemonte.

Il 16 novembre 2010 a Nairobi, in Kenya l'Unesco ha iscritto la Dieta Mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Umanità. Si tratta di "un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo". La dieta mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, i cui ingredienti principali sono olio di oliva, cereali, frutta e verdura, fresche o secche, una parte moderata di pesce, prodotti lattiero-caseari e carne, numerosi condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusioni, sempre nel rispetto delle convinzioni di ogni comunità. 

La candidatura dell'arte della pizza – scrive Coldiretti – è stata sostenuta tra gli altri dai ministri Maurizio Martina, Stefania Giannini, Gianluca Galletti, dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, da Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Sergio Chiamparino, presidente della conferenza Stato-Regioni, Piero Fassino, presidente Anci, Gabriele Muccino, Oscar Farinetti, Carlo Petrini, Renzo Arbore, Luciana Littizzetto ed Ilary Blasy. La petizione è stata inoltre lanciata anche a Londra e a New York ottenendo la firma di Lidia e Joe Bastianich, Bud Spencer e Natalia Quintavalle, console generale dell'Italia a New York.

"Sono certo che l'iscrizione dell'Arte dei pizzaiuoli napoletani entro la prestigiosa lista Unesco, ove confermata dall'Organizzazione parigina, contribuirà a promuovere a livello internazionale le tradizioni eno-gastronomiche italiane, tutelandone l'eccellenza e, al tempo stesso, valorizzando lo stile di vita sostenibile che esse incarnano". Queste le parole di Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, all'indomani della riunione, nella sede di Palazzo Firenze a Roma, del Consiglio direttivo dell'organismo, che ha deliberato quali saranno le nuove candidature italiane alla Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale istituita in seno alla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (Parigi, 17 ottobre 2003).