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Nadia Toffa, il mitico volto de Le Iene, è tornata finalmente in tv dopo quasi due mesi di distanza dal grave malore che l'ha colpita (lo scorso 2 dicembre), costringendola a un ricovero in ospedale in terapia intensiva. 

La conduttrice, che in questo lasso di tempo ha ricevuto il forte sostegno dal pubblico,  è tornata al lavoro nella puntata de Le Iene di domenica 11 febbraio.  Prima d’iniziare ha speso due parole per i suoi fan: «Sono tornata a casa mia! Ho immaginato tanto questo momento». Così ha esordito Nadia che è stata accolta da un immenso abbraccio del pubblico. Subito dopo  l'annuncio che nessuno si aspettava: la Toffa ha avuto un cancro, che è riuscita a sconfiggere. Grazie a quel  malore ha scoprirto l'esistenza del tumore, che è stato rimosso con un intervento: poi, ha intrapreso dei cicli di chemio e radioterapia.

 

Nadia ha spiegato in diretta tutto quello che l’è successo: Vorrei prendermi due minuti per raccontarvi questi mesi: «Ho avuto un cancro. Mi sono operata e mi hanno tolto il 100% del tumore. Ma ho fatto un radio e chemio preventiva, le ho finite pochi giorni fa. Ho deciso di non dirlo, lo sapevano pochissime persone. Con la stampa è stato necessario non rivelarlo. La fortuna è stata proprio che dopo lo svenimento ho fatto un accertamento, un check-up completo. Ora sto benissimo. Non mi vergogno di nulla. Non mi vergogno dei chili persi, li riprenderò. Non mi vergogno nemmeno del fatto che ora porto la parrucca, è più bella dei miei capelli. Ci sono stati momenti difficili, per esempio quando mi è rimasta in mano la prima ciocca. Ho pensato a Gabriella, una bambina che ci aveva raccontato del suo cancro e di quando ha perso i capelli. Grazie Gabriella! Perché ti ho pensato: se ce la fa uno scricciolo come te, allora ce la posso fare anch'io! Voglio chiedere aiuto anche a voi: si tende ad avere una certa delicatezza con chi ha avuto un cancro. Invece, chiedo tanta normalità, continuate a prendermi in giro (ai colleghi de Le Iene). Lo chiedo anche a voi, il pubblico. Se mi incontrate per strada trattatemi come al solito: se volete farmi un complimento, o dirmi che un servizio non vi è piaciuto, ditemelo. Criticatemi se volete, ma non trattatemi da malata!».