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01Fanpage Museo Salinas >>> https://www.facebook.com/Museo.Archeologico.Antonino.Salinas.Palermo 

In una delle più ricche tomba a camera della necropoli punica di Palermo, la cosiddetta Tomba Regina, fu rinvenuto un prezioso anello d’oro. Sul suo castone è raffigurato un personaggio femminile, seduto su un seggio con alta spalliera, con un uccello in mano, davanti al quale è un’iscrizione punica.

L’anello, databile tra la fine del V e il IV sec. a.C., è opera di un artigiano punico che dimostra una certa imperizia tecnica, come evidenzia l’incisione dal tratto sommario e grossolano che riproduce uno schema tipologico proprio del repertorio figurativo della coeva oreficeria greca: la figura femminile con l’attributo della colomba è da connettersi, negli anelli siciliani, con il culto di Astarte/Afrodite, divinità venerata nell’antica città di Erice ove sorgeva un famosissimo santuario noto nell’antichità per la pratica della prostituzione sacra.

L’iscrizione punica in tre minutissime lettere riporta una dedica con l’abbreviazione del nome Astarte, ma in una lettura ‘a specchio’, poiché in origine era adoperato con funzione di sigillo.

#museosalinas #lestoriedituttinoi #palermo#necropoli #anello #sigillo #iscrizione

In una delle più ricche tomba a camera della necropoli punica di Palermo, la cosiddetta Tomba Regina, fu rinvenuto un prezioso anello d’oro. Sul suo castone è raffigurato un personaggio femminile, seduto su un seggio con alta spalliera, con un uccello in mano, davanti al quale è un’iscrizione punica.

L’anello, databile tra la fine del V e il IV sec. a.C., è opera di un artigiano punico che dimostra una certa imperizia tecnica, come evidenzia l’incisione dal tratto sommario e grossolano che riproduce uno schema tipologico proprio del repertorio figurativo della coeva oreficeria greca: la figura femminile con l’attributo della colomba è da connettersi, negli anelli siciliani, con il culto di Astarte/Afrodite, divinità venerata nell’antica città di Erice ove sorgeva un famosissimo santuario noto nell’antichità per la pratica della prostituzione sacra.

L’iscrizione punica in tre minutissime lettere riporta una dedica con l’abbreviazione del nome Astarte, ma in una lettura ‘a specchio’, poiché in origine era adoperato con funzione di sigillo.

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