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Figlia della Mattanza è un’intensa opera sul destino avverso e contro il quale sembra inutile lottare.
 
Perché il titolo "Figlia della Mattanza?"
 
La mattanza è un’antico metodo di pesca del tonno rosso, della tradizione sicula. Verso aprile squadre esperte di pescatori, posizionano le tonnare, che consistono in un sistema di reti fisse, calate lungo il percorso che i tonni compiono dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, alla ricerca di acque calde dove effettuare la riproduzione. 
I tonnaroti a bordo delle loro tradizionali barche piatte, con grandi reti fino a 16 Km di lunghezza, preparano una serie di corridoi, costringendo i tonni a nuotare dentro una serie di camere, fino ad arrivare all’ultima, la cosiddetta ‘camera della morte’, nella quale vengono ammassati, per poi essere infilzati e massacrati.
Sofia si sentiva come quei tonni, condannata a un destino feroce e perverso. Cresciuta in una calda terra generosa, sempre pronta ad accogliere tutti, nel suo immenso abbraccio, allo stesso tempo, la splendida isola, sapeva essere dura e cruenta, come la mattanza che si svolge nei suoi mari. 
È il viaggio mentale di Sofia, una ragazza siciliana perseguitata dagli spettri della sua famiglia, nel quale ripercorrerà i momenti che l’hanno portata, quel giorno, a compiere un gesto così estremo. Una storia forte, costernata da violenza, follia, dipendenze, solitudine, emozioni raccontate attraverso il vissuto di un’adolescente cresciuta con una madre poco presente, un patrigno squilibrato e vari personaggi ambigui e bizzarri, in un contesto difficile,che lotta fra antiche tradizioni e trasgressioni, delinquenza e onestà, civiltà e istinti primordiali. 
Scioccanti verità verranno alla luce, dalle ombre demoniache, nascoste nella mente umana di questi individui, ai margini della società, che agiscono indisturbati, fra l’impotenza e lo sgomento di chi non può reagire. In questo marasma di eventi, che la investono come un uragano, Sofia annaspa fra inganni e intrighi, che la porteranno a perdere se stessa.
Un racconto toccante, a tratti feroce, commovente, violento, suggestivo; Un libro per chi non ha paura di leggere la verità, su uno dei tanti tonni che lottano nella mattanza.tensa opera sul destino avverso e contro il quale sembra inutile lottare.
 
 
 
Melina Craxi è nata il 20 giugno del 1977 in Sicilia (Messina). Da nove anni vive in Piemonte, con i suoi due figli, il suo compagno di vita e un felino pazzo, Penelope. Adora leggere soprattutto i thriller psicologici, ma non disdice neanche i fumetti. Appassionata di serie tv, documentari storici e i Simpson. Ama le piante e i fiori, ma soffre di “pollice nero”; il mare, ma non sa nuotare; la musica rock, ma è stonata.Scrivere… non sa è una cosa che davvero sa fare, ma è l'unica cosa che le viene spontanea da sempre.