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È arrivato il sì definitivo del Senato al disegno di legge sull'omicidio stradale, dopo un lungo iter. Vediamo cosa cambia e quali sono le principali novità che entrano in vigore. 

Violare le norme della strada e causare per colpa la morte di una persona era già un reato punibile, secondo l'articolo 589 del Codice Penale, con la reclusione da 2 a 7 anni: con la legge approvata, si punisce con la reclusione da 8 a 12 anni chi causa la morte di una persona guidando in stato di ebbrezza alcolica (al di sopra di 1,5 grammi per litro) o di alterazione dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti. La reclusione va dai 5 ai 10 anni in caso di tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l.

Qualora il conducente uccida più persone, si applica la pena per la violazione più grave tra quelle commesse, aumentata fino al triplo (anche se il limite massimo è comunque 18 anni). Per chi fugge la pena autmenta da un terzo a due terzi (in ogni caso, non è inferiore ai cinque anni).

Chi causa la morte superando i limiti di velocità va incontro ad una pena che va dai 5 ai 10 anni. Stesso trattamento anche per chi circola contromano, attraversa un'intersezione con il semaforo in stato di rosso, o effettua manovre di inversione in presenza di intersezioni, curve, dossi, causando con queste condotte la morte di un soggetto. 

Le pene vengono aumentate sia in caso di omicidio che in quello di lesioni, qualora non si sia muniti di patente di guida o quando la patente è stata sospesa o revocata o, ancora, quando manca l'assicurazione.