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di Giuseppe Cugno

L’esplosione di luce e colori della primavera siciliana che manifesta, in vero, un’altalena di scenari meteorologici. A marzo e ad aprile può succedere di tutto, attraverso il ventaglio completo di spezzoni di tutte le stagioni con continui capovolgimenti meteorologici, ruotanti però entro il motivo conduttore ricorrente dei venti occidentali atlantici. Il campionario degli scenari meteorologici mediterranei, la primavera lo esibisce tutto, al completo. Talvolta fitto, serrato, in pochi giorni. Per conoscere dosi in pillole dell’intero campionario degli scenari meteorologici mediterranei, al cen­tro del Mediterraneo, in Sicilia, nel sud Italia e in Sardegna, si hanno buone pro­babilità di assistere alla giostra degli scenari meteorologici nel periodo pasquale. Nell’immagine, un angolino di primavera siciliana ai laghetti di Cava Grande del Cassibile (foto di Maurizio Cugno).

La mutevolezza meteorologica è il connotato saliente, è lo stampo della prima­vera. I venti occidentali sono l’effetto stesso caratterizzante delle manifestazioni naturali che si avvicendano in questo periodo e che accompagnano i frequenti veloci passaggi da ovest verso est delle perturbazioni atlantiche. Appena l’Anticiclone delle Azzorre si ritira dal Mediterraneo apre la strada al passaggio di queste perturbazioni che interessano di norma tutta la penisola italiana. Ma nella stragrande maggioranza dei casi con piogge progressivamente inferiori per l’I­talia centro-meridionale, giù verso l’estremo sud, la Sicilia ed ancor più per la Sicilia meridionale della provincie di Agrigento, Ragusa e Siracusa in particolare.

 

La mutevolezza del tempo può prolungarsi fino al mese di mag­gio, ma attraverso la progressiva diminuzione di frequenza dell’instabilità. Pun­tualmente, ogni anno in primavera, si verificano repentini mutamenti meteorolo­gici caratterizzati da colpi di coda invernali che sistematicamente fanno gridare all’evento eccezionale, che eccezionale non è appunto perché sistematico. Le manifestazioni, così rappresentate, servono a dare l’idea reale della situazione di fatto, ad entrare nel “clima”, “nell’atmosfera” che si “respira” in questo periodo. Nella percezione comune la primavera è accostata al bel tempo, al tendere al meglio, al sole, per tradizione popolare, per immagine poetico letteraria, per l’ef­fettiva incidenza solare, per “l’atmosfera” che infonde nell’aria. La luce splende di più, le giornate si allungano, le piante fioriscono, i colori esplodono. Gli uccelli migratori rientrano dall’Africa, il loro cinguettio firma la primavera, il risveglio della vita naturale.

L’immagine popolare della primavera è ragionevolmente sbilanciata verso aspet­tative decisamente estive. Nella realtà ciò è vero a metà, nel senso che la prima­vera manifesta sistematicamente code invernali e preludi estivi, che si alternano spesso bruscamente. Da qui il detto che marzo è “pazzerello”. Il meccanismo in sé, la dinamica degli avvenimenti, il periodo in cui capitano si prestano al con­trasto massimo.

Quando l’atmosfera d’insieme, luce, splendore, tepore seguono di colpo un lun­go periodo grigio, uggioso, freddo, fra lo scenario cupo e l’abbaglio dello sce­nario luminoso, il salto percepito è ancor più accentuato. La successione degli avvenimenti esalta il contrasto. Il commento popolare all’avvio della primavera è esclamato con enfasi, in proporzione all’attesa. È una percezione sostenuta da scenografia reale che si manifesta nei luoghi del Mediterraneo, spesso e di colpo. Percepita magari amplificata dal rimbalzo dell’appena trascorso grigio e freddo. Tutti gli ambiti del Mediterraneo conoscono il contrasto di scenari meteorologici freddi e poi caldi e poi freddi in rapida successione.

Entro i contesti locali si svolge la reale vita meteorologica con le sue scenogra­fie, atmosfere, vissute da ciascuna persona, circoscritte, in piccoli scorci, luoghi stretti, puntiformi, però palcoscenico totale dei loro avvenimenti. Stretti i luo­ghi, e stretto il tempo trascorso; troppo vicino, attaccato, percepito al presente. Ma appena si esce dalla visione zoomata ristretta dei micro luoghi e si inquadra al grand’angolo le immensità dove gli scenari meteorologici si determinano, il meccanismo si svela. Si illuminano le grandezze spaziali e temporali in gioco, si chiariscono le dimensioni, le proporzioni. Un esempio: nello schema procedurale delle perturbazioni atlantiche lungo la fascia (cuspide) di un migliaio di chilome­tri che precede la perturbazione, dove si sta svolgendo lo scenario di Scirocco, milioni di persone percepiscono la repentina calura appiccicosa, ignari che da lì a poco la calura si rovescerà in piogge e dopo nel freddo da nord-ovest, dove si svolgerà lo scenario di Maestrale. Mentre il fenomeno è ben riconoscibile nella visione in grande satellitare e nelle carte del tempo. Tutto si svolge, si ribalta, in poche ore, qualche ora, in un giorno e per un migliaio di chilometri. Questi sono gli scenari meteorologici.

Il campionario primaverile può andare dall’offerta di fette di tempo semi-estive con sensibili impennate calde, fino alle nevicate ad altura collinare o a cieli lumi­nosissimi di bellezza tropicale. A prima vista, le manifestazioni primaverili ripor­tate possono sembrare comprensibilmente stirate nel contrasto. Gli avvenimenti meteorologici non vanno valutati a memoria corta, per come vissuti al momento, influenzati dall’evento in corso. Durante un ciclo di bel tempo “d’estate” in pri­mavera, partita in anticipo, si tende a non considerare che poco tempo prima c’e­rano state spruzzate di neve, sferzate gelide, piogge. I colpi di coda invernali in primavera sono in agguato, dietro l’angolo. Gli avvenimenti primaverili riportati attingono alla storia di innumerevoli avvenimenti meteorologici avvenuti ripetu­tamente. L’avvenuto continua ad avvenire. Ma sotto il riscaldamento globale bisogna considerare la tendenza all’accentuazione degli eventi estremi.

 

Si oscilla dalla mitezza primaverile, per come comunemente intesa e per come recitano le temperature medie del periodo, alle improvvise impennate termiche originate da Scirocco o Libeccio che preannunciano l’imminente cambiamen­to meteorologico per perturbazioni in transito, piogge, e poi venti di colpo più freddi. Quando gli avvenimenti meteorologici si presentano con siffatta sequenza tipologica, la più cangiante dei luoghi mediterranei, si pensa di conseguenza a fenomeni capricciosi, casuali, senza “logica”.

Eppure, entro la complessa variabilità di questi cicli meteorologici, c’è una co­stante ripetitiva, uno schema, una sequenza. Piuttosto, è proprio la tumultuosa successione delle manifestazioni che si ribaltano che costituisce uno schema stan­dard.

 

Profilo breve

GIUSEPPE CUGNO – Vita “nell'albergo” luminoso della Sicilia bianca calcarea dei muri a secco del sud est. Tutto gratis: sole, luce, cielo limpido, alito africano, mare azzurro. Come non vivere all'aria aperta con la smania di sapere cosa c'è oltre.., baia, fondale, canyon, laghetto. E così studi e laurea in geologia. Ricerca nella palestra geologica naturale di terra, mare, cielo della Sicilia sud orientale. Docenze ambientali in varie università d'Italia. Professione tutta mirata al bene pubblico secondo le vocazioni d'uso del territorio. Punto chiave: l’accurata selezione a slalom delle consulenze, da cui la libertà di giudizio sempre a favore dell’ambiente. E’ andato davvero dove lo porta cuore, passione, entusiasmo. E l'entusiasmo non sente fatica spinge la notte a farsi giorno. Questi alcuni umili risultati: la ricerca ideata sul modello a “scenario meteorologico” raccolta nel libro “Scenari Meteorologici Ambientali Mediterranei”, Premio speciale Carver 2014 per la saggistica; l’impegno totale (una storia ininterrotta) per Riserva Naturale Cava Grande del Cassibile, studiata, pubblicata, divulgata, fatta conoscere al mondo con mezzi propri e dopo difesa strenuamente con successo da discariche (di Stallaini); il salvataggio da inquinamento (discarica) sopra sorgenti vergini (ad uso idropotabile cittadini Canicattini Bagni) del bacino Cardinale, a monte delle mitiche sorgenti Ciane della storica Siracusa “greca”.

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