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L'Unione Europea ha detto no alla proposta di marchio commerciale per la catena spagnola di ristoranti "La mafia se sieta a la mesa" (La mafia si siede a tavola/ La mafia a tavola). Secondo il Tribunale comunitario la scelta promuovere l'organizzazione di tipo mafioso-terroristico come sinonimo di qualità in contrasto con il buongusto e, soprattutto, i principi fondamentale sui quali si basa l'Ue stessa.

Nel 2006 la società spagnola La Honorable Hemanedad, diventata "La mafia franchises" ha chiesto all'ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (Euipo) di registrare questo marchio per i suoi servizi di ristorazione. Nel 2015 l'Italia ha richiesto all'Euipo di far dichiarare nullo tale marchio.

Come spiega Today.it:

Passano gli anni e nel 2015 l'ex deputato di Sel, Claudio Fava (figlio di una vittima di mafia e autore di film come “I cento passi), denuncia pubblicamente il caso. A quel punto, si muove anche il governo italiano, che deposita una domanda volta a far dichiarare nullo il marchio, sostenendo che esso era contrario all’ordine pubblico e al buon costume. La domanda è stata accolta dall’Euipo.

Ma la decisione non è andata giù alla Mafia Franchises, che ha adito il Tribunale Ue per chiederne l’annullamento.