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Il mandarino tardivo di Ciaculli, detto anche marzuddu, è un frutto che a differenza delle altre varietà di mandarino, matura a Marzo.
Ad oggi il mandarino dei Ciaculli è un prodotto inserito fra i presidii Arca del Gusto di Slow Food.

Ciò che è importante evidenziare è che stiamo parlando di un albero endemico che non è stato realizzato da innesti o da operazioni di ingegneria genetica. E’ siciliano. Un dono della nostra terra. Uno dei tanti sottovalutati. Visto che la sua produzione è limitata a circa 200 ettari facenti capo a piccoli proprietari riuniti in un consorzio.

Un affronto!
Un tempo Palermo era il cuore della Conca d’Oro.

La pianura che circonda la città fino alla metà del secolo scorso era un unico, grande giardino che accoglieva nel verde dei suoi agrumeti i viaggiatori che qui concludevano il Grand Tour (giro d’europa): un luogo mitico, raccontato da poeti e scrittori, che andava da Villabate a Sferracavallo.

Ma questo durò fino a quando mafia e grandi imprenditori con le pezze al culo decisero di puntare tutto sul cemento (forse non avevano più dove nascondere i cadaveri!).
Pensate che vi fu un tempo in cui la coltivazione del mandarino tardivo copriva i 15 mila ettari di terreni: tutti coltivati intensamente. Tanto che i giardini arrivavano fino a 250 metri sul livello del mare, trattenuti da muretti a secco.

Ed oggi?
Ad oggi l’80% di quella meraviglia non esiste più.
Si continua a costruire nell’imperizia e nel rischio forte di dissesti idrogeologici.
Ma poco importa se quando piove Palermo si allaga manco fosse arrivato il diluvio universale. Poco importa se le città sono sporche. Poco importa se i cittadini non rispettano più la legge, perchè la vivono come una stupida imposizione di regole puntualmente rotte dai signorotti di turno.
Il cemento appiana qualsiasi dubbio. Proprio come una lapide su un freddo corpo.

Solo le borgate di Ciaculli e di Croceverde Giardina sono coltivate quasi totalmente a mandarini.
Ed allora valorizziamole, amici.
E’ lì che è nato il mandarino Ciaculli. Mandarino che possiede un forte aroma; un elevato contenuto zuccherino; pochissimi semi ed ha la buccia molto sottile. Si tratta di una mutazione spontanea del mandarino Avana.

Il Consorzio “Il Tardivo di Ciaculli” riunisce 180 piccoli coltivatori che complessivamente sono proprietari di circa 280 ettari, tutti quanti sostanzialmente biologici (il tardivo è resistente e non necessita di trattamenti particolari).
Potete visitare il loro sito qui www.tardivodiciaculli.net e potete contattarli al numero +39 – 091 – 6304260.

Non buttiamo alle ortiche quello che la Natura ci ha donato.
Cominciamo a consumare i nostri prodotti. E perchè no? Magari a risparmiare, se saltiamo la abominevole filiera che carica sulla frutta e verdura costi da nababbi.

Autore | Viola Dante;