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"Potevo sentire ogni cosa, compreso un dolore terribile". A parlare è Rachel, improvvisamente sveglia e vigile quand'era ancora sotto i ferri. Rachel Benmayor, nel 1990, venne ricoverata in ospedale per sottoporsi ad un intervento cesareo in anestesia generale. "Ricordo di essermi sdraiata sul tavolo – racconta la donna al 'Guardian' – Ricordo l'iniezione e la mascherina col gas. Glenn, il mio compagno, e Sue, la mia ostetrica, stavano accanto a me. Poi il buio, ma all'improvviso mi sono risvegliata sentendo il dolore".

"Sentivo un rumore forte, come un ticchettio – prosegue la donna – E ricordo di aver sentito una pressione incredibile sulla mia pancia, come se un camion andasse avanti e indietro".

 "Tutto quello che sapevo era che potevo sentire le cose – racconta – e che potevo sentire il dolore più terribile. Non sapevo dove fossi. Non sapevo che stessi facendo un'operazione. Ero solo consapevole del dolore". Per Rachel è stato solo l'inizio di anni di incubi, attacchi di panico e terapie psichiatriche.

Ma perché l'anestesia fallisce? Come spiega spiega il britannico Guardian, l'attrezzatura può risultare difettosa oppure può verificarsi un errore umano. Inoltre, le operazioni che richiedono anestetici leggeri risultano dieci volte più a rischio ed alcuni tipi di persone, come donne, obesi e tossicodipendenti, hanno maggiori probabilità di svegliarsi durante l'intervento. Addirittura, alcuni pazienti "possono semplicemente avere una predisposizione genetica alla consapevolezza".