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CatturaGrazie ai "tammurinara" Angelo Nobile (junior), Giuseppe Nobile, Angelo Nobile (maestro), Luigi Cordaro, Vincenzo Panepinto, Calogero Vaccaro. Ringrazio anche i Professori Giovanni Giuriati e Sergio Bonanzinga docenti di etnomusicologia dell'Università degli Studi di Palermo. La festa del Tataratà o festa di santa Croce, è uno degli esempi più illustri e importanti dellarte del suonare il tamburo, che in Sicilia vanta una lunga tradizione. Quattro ceti sociali sfilano in corteo, ogni domenica, a partire da quella di Pasqua fino a santa Croce. Ognuno di essi è accompagnato per tutto il percorso da uno o più tammurinara. Le formule ritmiche impiegate sono due: una comune ai tre ceti: Celibi, Pecorai e Borgesi che chiamerò, appunto, ritmo dei tre ceti; laltra riservata al ceto della Maestranza, che chiamerò ritmo della maestranza. È facile rendersi conto, anche per un non esperto in materia musicale, che i ritmi impiegati, non sono uguali per tutti i ceti. In questo contesto, dunque, tale diversificazione conferisce alle formule ritmiche valenze socio-simboliche.

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