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Emergono nuovi dettagli sconvolgenti sulla morte di Noemi Durini, la 16enne di Specchia (Lecce) trovata senza vita nelle campagne di Castrignano del Capo. La giovane potrebbe essere stata sepolta viva, stando a quento emerge dalla perizia sulla capacità di intendere e di volere del 18enne Lucio Marzo, il fidanzato della ragazza che ha prima confessato e poi ritrattato l'omicidio.

Il giovane "dichiara che mentre poneva le pietre sopra alla ragazza, lei dicesse: Che c… stai facendo?", si legge in uno dei passaggi della perizia della psicologa-psicoterapeuta Maria Grazia Felline e dello psichiatra-psicoterapeuta Alessandro Zaffarano, consulenti del Tribunale per i minorenni. A riportare gli stralci è  Il Messaggero.

"Quando sono andato via io, Noemi era viva. Lo so perché diceva 'che cogl… che cogl…', 'che mi hai fatto, che mi hai fatto'", ha affermato ancora il ragazzo, all'epoca dei fatti 17enne. Stando sempre a quanto riporta il quotidiano, i consulenti poi chiesto: "Perché mettevi le pietre sopra di lei?". E la risposta sarebbe stata: "Per nasconderla". "Ma se lei era viva, cosa dovevi nascondere?", hanno replicato, e a quel punto il giovane si è bloccato e non ha risposto.

Lucio Marzo "è disorientato perché il confronto ha preso una piega diversa da quella che immaginava". A sciogliere i dubbi sulla morte di Noemi sarà la consulenza che il medico legale Roberto Vaglio depositerà a breve.