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Le "lesioni multiple" riscontrate nell'autopsia compiuta ieri sul collo e sulla testa di Noemi Durini (leggi qui i primi dettagli) sono state "indotte da mezzi diversi". A questo punto delle indagini, comunque, non si sa ancora quali siano questi mezzi, perché il corpo è fortemente interessato dai ditteri cadaverici che hanno alterato le lesioni creando dei crateri visivi. Saranno quindi necessari esami istologici sui tessuti. Sul corpo non sono presenti segni compatibili con dei colpi di pietra. 

Durante l'esame autoptico compiuto dal medico legale nominato dalla procura per i minorenni, Roberto Vaglio, sono stati anche eseguiti tamponi che saranno inviati al Ris di Roma. I risultati dell'accertamento saranno poi confrontati con il Dna di persone che potrebbero aver avuto un contatto con la vittima o anche solo con il suo cadavere. Su eventuali complici che possano aver aiutato il ragazzo la procura ordinaria di Lecce ha indagato formalmente per sequestro di persona e occultamento di cadavere il padre del 17enne a casa del quale i Ris hanno compiuto una perquisizione.

L’ex fidanzato della ragazzina aveva ammesso di aver ucciso la ragazza con un fendente al collo utilizzando il coltello che la 16enne avrebbe portato con sé "per uccidere i genitori" del ragazzo. La vittima sarebbe stata uccisa il giorno della scomparsa, vale a dire la notte tra il 2 e 3 settembre. È stato inoltre confermato che la Tac compiuta sul corpo nei giorni scorsi non ha rilevato fratture.