Visite serali e letture in abiti storici. Appuntamento: Piazza Bologni, 20 – Palermo. Ticket: € 8
Prenotazione obbligatoria: 329.8765958 – 320.7672134 – www.terradamare.org/infoline
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tra gli altri, i capolavori di Antoon Van Dyck e Matthias Stom.
Per la particolare occasione, si visiterà il Palazzo e approfondiremo la figura della principessa Agata Valguarnera, con una lettura in abiti storici,
sullo sfondo del dipinto di Pietro Benvenuti, che la ritrae distesa alla maniera di Paolina Borghese, nella Sala dei musici del Palazzo Nobiliare.
Prenotazione obbligatoria telefonando a 329.8765958 – 320.7672134 o scrivendo una mail aeventi@terradamare.org
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IL DIPINTO
Donna Agata Valguarnera e La Grua sposa Giuseppe Alliata e Moncada nel 1804. La bella Agata, chiamata amorevolmente dal marito “Tuzzidda”,
è ritratta semidistesa su una dormeuse. Sullo sfondo, oltre le colonne, il Vesuvio fumante; la coppia principesca visse, infatti, alcuni anni anche
a Napoli. Il dipinto è firmato da Pietro Benvenuti (Arezzo 1769 – Firenze 1844) ed è datato 1816, come si legge sulla base della colonna.
La principessa è rappresentata distesa alla maniera di Paolina Borghese e si inserisce perfettamente in quel momento storico e artistico di passaggio
dal neoclassicismo al romanticismo. Una piccola curiosità: l’ampio decolleté di donna Agata, forse ritenuto dalla stessa troppo scollato, fu “coperto”
in un secondo momento da un merletto bianco
I PRINCIPI AGATA VALGUARNERA E GIUSEPPE ALLIATA
Vissuti tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, fu una delle coppie più importanti e affiatate nella storia familiare degli Alliata.
Ebbero una decina di figli, viaggiarono in lungo e in largo per tutta l'Italia e fondarono le cantine di Casteldaccia, poi divenuta l'azienda vinicola
Corvo Vini. Si tratta di una delle prime azienda vinicole in Sicilia ad esportare vino siciliano in Europa e in America già nella metà del XIX secolo,
con il marchio "Duca di Salaparuta".
PALAZZO ALLIATA
Palazzo Alliata, costruito sui resti di due precedenti palazzetti di proprietà di don Aloisio Beccadelli di Bologna, assunse la sua attuale configurazione
quando – a metà circa del XVII secolo – fu edificato a opera di Francesco Alliata e Lanza, settimo barone, terzo principe di Villafranca e duca di
Sala di Paruta. Il palazzo divenne così la dimora principale della famiglia Alliata. Ampiamente rimaneggiato a seguito del terremoto del 1751,
vide impegnati nella costruzione alcune tra le maestranze più importanti del settecento siciliano; l’architetto Giovanni Battista Vaccarini, gli
stuccatori di scuola serpottiana (forse Procopio Serpotta, figlio del più celebre Giacomo) e il pittore Gaspare Serenario. Il Palazzo ospita inoltre
una collezione d’arte di notevole pregio storico e artistico, come la celebre “Crocifissione” di Antoon Van Dyck, le due grandi tele di Matthias Stom,
“La lapidazione di Santo Stefano” e “Il Tributo della moneta” (la tela è stata scelta per rappresentare la Sicilia all’Expo 2015 di MiIano), due opere
di Pietro d’Asaro, “Il naufragio o Scena di pesca” e l’”Orfeo”, e i ritratti di famiglia esposti nel Salone dei Musici.
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