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Essere svegli a letto e non riuscire a muoversi. Una sorta di paralisi del sonno, o paralisi ipnagogica, per essere più precisi utilizzando un termine scientifico. Dev'essere capitata più o meno a tutti questa spiacevole sensazione, spesso articolata alla proiezione allucinata della propria immagine corporea in piena coscienza.

A quanto pare, si tratta di un disturbo legato a un prolungamento eccessivo, o a un inizio anticipato, della fase REM, quella normalmente riservata ai sogni. Ma se tale fase non è ancora terminata, può sembrare infatti che le immagini prodotte dalla mente prendano quasi una forma reale scatenando il panico.

Sono tre i tipi fondamentali di allucinazioni durante la paralisi del sonno: la presenza di un intruso, una pressione sul petto a volte accompagnata da esperienze di aggressioni fisiche e/o sessuale ed esperienze di levitazione e di uscita dal proprio corpo. Secondo un recente studio britannico, quasi il 30% dei pazienti ha dichiarato di aver sperimentato almeno un episodio di paralisi del sonno nel corso della vita; solo l'8% ha invece riferito di episodi più frequenti.

Eppure, in alcuni casi, la paralisi del sonno può essere sintomo di un disturbo più grave, la narcolessia, in cui la capacità del cervello di regolare il normale ciclo sonno-veglia subisce delle alterazioni. Generalmente la paralisi ipnagogica è correlata a situazioni cliniche come disturbo da stress post-traumatico e risulta più frequente tra i pazienti che soffrono di crisi di panico.

Ciò non esclude, tuttavia, che possa manifestarsi anche in assenza di particolari disturbi. Eventi stressanti, ansia e scarsa qualità del sonno sono tutti fattori che possono incidere negativamente. A conferma di ciò il fatto che chi, come i turnisti, non ha la possibilità di godere di un riposo regolare, manifesta un rischio più alto di paralisi del sonno.

Non bisogna trascurare poi il ruolo giocato dal Dna nella vulnerabilità alla paralisi notturna: alcuni studi condotti su gemelli hanno dimostrato che esiste la variante di un gene coinvolto nella regolazione del ciclo sonno veglia che può essere associato alla paralisi del sonno.