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 Sono tantissimi i giovani siciliani che per vari motivi legati alla carriera lavorativa o universitaria sono spesso “costretti” ad espatriare e a abbandonare la loro terra per inseguire la loro realizzazione personale. Aldilà delle plurime ragioni che spingono i giovani a trasferirsi al nord, tutti i siciliani rimangono legati alla loro isola, a quegli odori, sapori e colori che difficilmente trovano altrove. Per non parlare poi del legame con i familiari. Ecco perché in ogni occasione, oltre le feste comandate, molti giovani siciliani cercano di organizzare una breve trasferta per tornare a casa. Purtroppo, però, i biglietti aerei spesso hanno cifre da capogiro che li costringono a spendere una fortuna.  

La rivista Marie Claire ha pubblicato una lettera scritta da una giovane palermitana  (che vive a Milano da sette anni) la quale ha raccontato quant’è difficile per lei prenotare un biglietto abbordabile per ritornare a casa. 

Ecco cosa ha scritto: "Ehi, questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta (cit.) da quando abito a Milano (sette anni, sette), e tornare a casa (in Sicilia, Sicilia bedda) è impossibile tanto quanto resistere a una fetta di cassata fresca. Questa è la maxi storia di tutti i ventenni emigrati “su”, che si domandano: meglio un volo per la Sicilia oggi o un andata+ritorno per Tokyo domani? Questa è la maxi storia della mia vita e della vita di tutti quelli con la Trinacria stampata sul passaporto, che rinunciano a rivedere la propria famiglia per Natale, rinunciano a parmigggiane/ravioli al sugo/biscotti ai fichi secchi/paste di mandorla (continuo?) perché – senza tanti fronzoli – i voli per la Sicilia costano troppo. Appunto: perché i voli per la Sicilia costano troppo? O meglio: perché sotto le feste i voli per la Sicilia hanno lo stesso prezzo della traversata inaugurale del Titanic? Le motivazioni sono tante quante le inaugurazioni dell’aeroporto di Comiso Pio La Torre. Infinite. Le giustificazioni, negli anni, sono arrivate dalla Regione, dalle compagnie aeree, da burocrazia e burocrati, da gerarchie e oligarchi. Il contenuto di queste non è mai riuscito a sedare opsss saziare la fame di verità (e di parmigggiane) degli studenti/lavoratori/padri&madri di famiglia che il 1 di settembre fanno già a sorteggio tra chi potrà “scendere giù”. Un biglietto cada uno? Possibilissimo se volete precludervi le vacanze di Natale, Pasqua, Ferragosto… dei prossimi 5 anni. “Voli Sicilia low cost”, “voli Sicilia Catania”, “voli per la Sicilia da Milano”… digitate, digitate pure. Lo scenario sarà in ogni caso tarantiniano, dopo una capatina da Hattori Hanzo… Spendere 300-400 euro per un volo acquistato con un anticipo di 2-3 mesi è giusto? Andare in Sicilia in pieno inverno non quando Cefalù si trasforma nella spiaggia più bella del Mediterraneo) e sganciare alla compagnia aerea del caso buona parte del proprio stipendio (o di quello di mamma’) è opportuno? Percorrere 1.340 chilometri in aereo ha lo stesso prezzo di un armadio Pax, attraversare quasi tutto lo Stivale costa quanto un divano Friheten Ikea. Per questo, studenti incerti fino alla fine sulle date degli esami invernali o lavoratori con qualche rimasuglio di ferie in canna decidono (cioè, sono costretti) a non acquistare un volo e partire comunque. Cosa faccio il 25 di dicembre a Milano quando qualsiasi tipo di essere vivente conosciuto sta con la propria famiglia? E chi glielo dice a nonna che non sarò lì con lei quando, con le dita strette, mi passerà la bustarella sotto il tavolo sommerso di bucce di mandarino? E vai allora di pullman per la Sicilia da Milano AKA come la “disperazione” altrui è stata la fortuna di compagnie low low low cost, che promettono l’arrivo nella città della gioia con poche decine di euro AKA come la “disperazione” dà il via a viaggi della speranza millennial (per poco meno di 24 ore…). E vai allora di autostop organizzati, autostop della generazione Y che si fanno chiamare car pooling, e che salvano orde di fiduciosi meridionali.Ho 25 anni, da 7 abito a Milano, da 7 combatto con la ricerca al volo che, più che low cost, deve essere decent…cost. Ho 25 anni, da 7 abito a Milano, da 7 mi chiedo perché non sono nata in Sardegna, una regione a statuto speciale. Una regione a statuto speciale come la Sicilia ma che, a differenza della Sicilia, gode di un’oasi, un miraggio aeroportuale che va sotto il nome di continuità territoriale. Ovvero, voli di bandiera a prezzi fissi e iper contenuti (solitamente sotto i 100 euro) per le seguenti categorie di soggetti: i cittadini residenti in Sardegna, i giovani fino ai 21 anni d’età, gli studenti fino al 27esimo anno, i disabili, gli anziani ultra 70enni. Utopie finissime per il mercato siculo, il luogo dal lucro facile-facile per qualsiasi compagnia aerea. Ho 25 anni, da 7 abito a Milano, e sono stanca di dover sognare malloreddus e non un piattone di pasta alla norma".