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Perché visitare la Sicilia. “ Non invidio a Dio il Paradiso perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia (…)” ( Federico II di Svevia, 1194-1250)
In un territorio che spazia dal mare alla montagna, la Sicilia appaga ogni aspettativa del visitatore con la sua prorompente bellezza naturalistica. Dalle spiagge isolate ed incontaminate a quelle turistiche ed attrezzate, montagne innevate, vulcani, campagne dai colori esplosivi e fragranze agrumate, meravigliosi borghetti marinari e paesini montani che profumano di pane caldo e dolci della tradizione, insomma la Sicilia è davvero una terra sorprendente, e chi non ha mai avuto la possibilità di visitarla difficilmente ne può comprendere pienamente l’essenza. Nessuna eloquente descrizione può rendere giustizia alla realtà, sebbene nei secoli tanti illustri viaggiatori, tra pittori, poeti e scrittori, ne abbiano onorato la bellezza con capolavori di arte e letteratura. 
Tra le prime testimonianze letterarie si annovera quella del poeta latino Lucilio che nel suo “Viaggio in Sicilia” effettuato tra il 119 ed il 116 a.C, compose una satira che costituì un modello letterario per gran parte dei suoi successori. Il pittore ed architetto francese Jean Pierre Houel che dal 1776 al 1779 per ben quattro anni girò la Sicilia realizzando vedute di grande pregio con lo scopo di far conoscere questa meravigliosa isola in tutta l’Europa, opere di cui una parte attualmente sono esposte nel Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo. Lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Von Goethe che arrivò a Palermo il 2 aprile 1787 che scrisse: “ Non saprei descrivere con parole la luminosità vaporosa che fluttuava intorno alle coste quando arrivammo a Palermo in un pomeriggio stupendo. La purezza dei contorni, la soavità dell’insieme, il degradare dei toni, l’armonia del cielo, del mare, della terra…chi li ha visti una volta non li dimentica per tutta la vita”. Ed ancora il 5 novembre 1881 sbarcò a Palermo il famoso musicista e compositore tedesco Richard Wagner che vi soggiornò per circa un anno fino al completamento di una delle sue più importanti opere, il “Parsifal”. Il musicista, cagionevole di salute, sorpreso dalla mitezza del clima affermò: “ Qui c’è soltanto primavera ed estate!”. Lo scrittore Guy de Maupassant che nel 1886 fece un tour della Sicilia che ispirò il suo famoso libro “Viaggio in Sicilia” in cui vengono esaltate le bellezze dell’isola. Queste alcune delle personalità che hanno voluto scoprire e respirare personalmente la magia dell’atmosfera pregna di storia di civiltà antiche, di arte e cultura che è possibile trovare disseminate in gran parte del territorio siciliano. Ma un valore che si aggiunge alle bellezze storiche e naturalistiche della Sicilia è senza dubbio il popolo stesso, che è un tutt’uno inscindibile con la sua terra, un legame viscerale, una forza indissolubile che il visitatore percepisce da subito. Quello siciliano è un popolo fiero delle sue origini e tradizioni, che si distingue per il calore umano che a volte risalta ancor più della bellezza della stessa natura, soprattutto al cospetto di un mondo ormai globalizzato dove le persone sono considerate numeri e tutto tende ad uniformarsi, un popolo che conserva ancora un’identità familiare, amichevole, con un’umanità presente sia nei rapporti sociali che lavorativi. Ecco perché visitare la Sicilia, come scrisse Goethe in una delle sue citazioni più famose: “L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa”.