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Torna di moda l'idea del Ponte sullo Stretto, ammesso che abbia mai lasciato la vetrina del dibattito. "Il Sole 24 Ore" parla adesso di "un tunnel scavato in prossimità della Sella dello Stretto, insabbiato sotto il livello del mare: 16 km di lunghezza (in parte raccordato alle gallerie autostradali), di cui circa 3 km subalvei a una profondità di 200 metri, posizionati tra Gazirri, lungo la riva siciliana, e Punta Pezzo, sulla sponda calabrese". Tempi di realizzazione 5 anni, costo 1,5 miliardi di euro. Scrive il quotidiano economico: 

Giovanni Saccà, l’ingegnere che ha realizzato il progetto, prevede un’analoga soluzione per i collegamenti ferroviari, con un tunnel lungo il doppio, che unirebbe il centro della città di Messina a Reggio Calabria con un tracciato percorribile a 200 km/h. Tre miliardi il costo degli interventi, incluse le opere accessorie per servire le nuove stazioni ferroviarie. Coinvolto un team interdisciplinare di esperti, compresi geologi e biologi marini, oltre al noto patologo Cosimo Inferrera.

Il progetto si ispira all’Eurasia Tunnel di Istanbul costruito sotto il Bosforo in un’area sismicamente attiva, e costituito da segmenti collegati da articolazioni flessibili capaci di resistere a terremoti fino a magnitudo 7,25. Parametri di sicurezza elevati che il ponte sullo Stretto, ad esempio, non potrebbe garantire. Ancor meno nel caso del passaggio di treni ad alta velocità. 
I tunnel sotto il mare invece tengono conto della particolare orografia dei territori, oltre che della posizione dello Stretto, terzo polo nel Mediterraneo dopo Suez e Istanbul.