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Si vantano su Facebook della loro piscina in costruzione, ma quella foto finisce sotto gli occhi di un tecnico del comune che li denuncia per abuso edilizio. Nel progettarla, infatti, si erano scordati di chiedere l’autorizzazione. È la singolare vicenda che ha visto protagonista una coppia di 45enni di Valdobbiadene, in provincia di Treviso, in Veneto. I due, che vivono in una villa immersa nelle colline del Prosecco, nella primavera 2015 hanno voluto condividere sul social network la gioia per l’inizio dei lavori per la realizzazione di una piscina da 29 metri di lunghezza per 3 di larghezza. Non appena le ruspe hanno ultimato lo scavo, hanno postato la foto sulla pagina Facebook della moglie commentando: "Guardate come si sta trasformando il mio giardino".

Quando l'impiegato comunale ha visto la piscina, non ricordava di aver dato l'autorizzazione, spiega la stampa locale. Inevitabile l'accertamento, con tanto di sopralluogo nella villa. Alla vista dei tecnici comunali, i coniugi hanno capito di averla fatta grossa e hanno richiamato le ruspe per coprire lo scavo. Ma ormai il danno era fatto, perché la legge è chiara: anche se si ripristinano i luoghi, quando si è commesso l’abuso edilizio si deve risponderne. Sono stati denunciati e ora dovranno pagare una sanzione di 13.000 euro. In opposizione si sono appellati al caso lieve: il giudice li ha assolti per tenuità del fatto.