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CALTANISSETTA – È doloso l'incendio divampato ieri sera nella riserva naturale orientata del lago Biviere, nelle campagne a est di Gela. Vigili del fuoco e volontari della Lipu, che gestiscono l’area protetta, hanno lavorato per quasi 10 ore per  domare le fiamme. Si tratta del quarto incendio appiccato negli ultimi venti giorni alla riserva del Biviere, con il bilancio della distruzione di un quinto dei 330 ettari di habitat per uccelli acquatici che qui sostano durante le loro migrazioni.

Emilio Giudice, il direttore della riserva, dice: "È un attacco mirato eseguito da professionisti, che hanno agito dove i parafuochi finivano. Non sono più le piccole vendette del contadino sfrattato dall’area perché abusivo, o di chi è stato multato perché inquinava scaricando qui i rifiuti delle serre. Stavolta è diverso. Mirano a fare chiudere la riserva perché non vogliono i nostri controlli e i nostri pareri preventivi previsti dalla legge. Ho esposto alla magistratura i miei sospetti, illustrando taluni obiettivi imprenditoriali che gravitano su questo territorio, da noi giudicati inconciliabili perché non ecosostenibili, e indicando chi può avere interesse non sempre trasparente a far chiudere le aree ecologiche protette della Sicilia".

Nel mirino anche le acque del lago Biviere che tanti vorrebbero utilizzare a scopo irriguo e industriale. Emilio Giudice ha annunciato la chiusura temporanea della riserva naturale orientata di Gela per procedere alla conta dei danni e alla verifica della praticabilità dei percorsi naturalisti frequentati ogni anno da numerosi visitatori.