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01al Museo Archeologico di Ustica, aperto nel 2011 grazie ad una collaborazione tra il Comune dell’Isola e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, anche i reperti archeologici fino ad oggi conservati al Museo Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo.

            Il giorno 26 Luglio p.v. alle ore 19.30, in occasione di un’iniziativa organizzata dal Comune e dal Centro Studi e Documentazione di Ustica per ricordare l’inizio delle ricerche archeologiche nell’isola avviate quarant’anni fa, Francesca Spatafora,  Direttore del Museo Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo,  consegnerà al Museo Civico dell’isola, intitolato a padre Carmelo Seminara, alcuni importanti reperti rinvenuti nel 1980 all’interno di un bothros (pozzo votivo) posto sul versante settentrionale del promontorio della Falconiera, sede di un florido abitato di età ellenistica e romana e conservati nei depositi del Museo Archeologico di Palermo.

Il bothros conteneva numeroso materiale votivo – tra cui unguentari, vasi miniaturistici, etc.-  ed era da collegare  con il percorso piuttosto accidentato che, snodandosi per circa 500 m su questo versante della rocca, si caratterizzava per la presenza di numerose piccole nicchie scavate lungo la parete rocciosa,  connotandosi probabilmente come una sorta di via sacra situata immediatamente a nord del fiorente abitato costruito sulla cima e sugli scoscesi pendii della Rocca della Falconiera.

Tra i materiali che saranno adesso consegnati ed esposti insieme alla precedente selezione di reperti, spiccano un guttus (vaso poppatoio) a vernice nera configurato a scarpa decorato con volto umano a rilievo, con iscrizione sul fondo; un vaso (askos) a vernice nera zoomorfo, un vaso (askos) configurato a figura umana accovacciata su animale e un vaso plastico a testa umana.

Si tratta di materiali databili alla piena età ellenistica (III-I sec.a.C.) che documentano la vitalità e la ricchezza del un centro abitato fondato a quell’epoca sull’isola dopo circa mille anni di totale abbandono, un abbandono repentino seguito alla distruzione per causa naturali del villaggio dei Faraglioni risalente alla Media/Tarda Età del Bronzo (XV-XII sec. a.C.) e situato in Contrada Tramontana, nella parte nord dell’isola.

              Il Direttore

          Francesca Spatafora

02 Guttus (biberon) decorato con volto maschile

03 Vasetto o terracotta votiva a testa umana

04 Vaso a forma di animale accovacciato

05 Vaso con bambino accovacciato su animale