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LAURA RUSSORoberto Russo,l’uomo che ha accoltellato le sue figlie e ha tentato il suicidio, è ora in arresto per omicidio e tentativo di omicidio aggravati. Disperato perché senza un lavoro, Russo viene descritto come una persona “innamorata della sua famiglia”. Il suo gesto lascia sgomento e incredulità in chi lo ha conosciuto. Ma proprio quella disperazione forse è stata la molla del terribile gesto. L’uomo ha lasciato una  lettera alla propria famiglia.

La più piccola delle sue figlie, 12 anni, ha cessato di vivere. L’altra, 14 anni, è stata sottoposta a un intervento chirurgico che si è concluso ed è tecnicamente è riuscito. La giovane ha avuto recisa l’aorta mammaria e ha perso quasi 3 litri di sangue. Ora si trova ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi Centro. Le prossime 24-48 ore saranno fondamentali, secondo il parere dei medici, per capire la capacità di recupero dei suoi valori vitali.

La 14enne, secondo una prima ricostruzione, avrebbe tentato di difendersi dall’aggressione del padre, subito dopo il traumatico risveglio provocato dalle urla della sorellina di 12 anni, colpita per prima, nel letto dove avevano dormito in tre fino a poco prima delle 7 di stamane. L’uomo avrebbe colpito le sue figlie con due coltelli da cucina e a bloccarlo sarebbero stati gli altri due figli maschi della coppia, 17 e 20 anni, che sono riusciti a disarmarlo e a chiedere aiuto. Russo ha poi tentato il suicidio ferendosi a sua volta all’addome.

Nel messaggio lasciato alla famiglia ci sarebbero le sue scuse e le sue spiegazioni: avrebbe compiuto quel gesto a causa della fragilità psicologica del momento che sta vivendo. Russo era da due anni senza lavoro: era stato licenziato da un’azienda facente parte della grande distribuzione per problemi economici. Era in crisi con la moglie, che nel frattempo si era trasferita in casa dei genitori, e più volte su Facebook l’uomo attaccava l’operato dei politici:  “Gente si sbatte per avere un lavoro e gente che dorme tanto il suo futuro è già assicurato”. Negli ultimi tempi si arrangiava facendo il venditore ambulante.

“Non è possibile, amava le sue figlie” affermano i conoscenti increduli.  “Una famiglia tranquilla, gentile, cortese” dice ancora qualcuno, parlando di Roberto Russo e dei suoi figli, ma molti ignoravano che la moglie fosse andata via di casa. Il palazzo nel quale vivevano, a San Giovanni la Punta è sorvegliato dai carabinieri, così come l’ospedale Cannizzaro di Catania, dove l’uomo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per la ferita che si è provocato nel tentativo di togliersi la vita.

Antonella Trifirò

Strettoweb