Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Santa Lucia, chi è la Santa del 13 dicembre. Storia, curiosità, chi protegge, qual è il legame con la Sicilia, perché è una delle feste più amate. Tutto quello che c’è da sapere, le curiosità, cosa si mangia, cosa si fa in occasione di questa ricorrenza.

Santa Lucia, storia e curiosità

Quando arriva il 13 dicembre, arriva il giorno di Santa Lucia. Si tratta di una festività cristiana che ricorda la martire Lucia, vissuta nel III secolo. Secondo leggenda, avrebbe portato “cibo e aiuti ai cristiani che si nascondevano nelle catacombe di Siracusa“, portando con sé una corona di candele. Santa Lucia è la protettrice della vista (c’è un legame tra il suo nome e il latino “lux”, cioè “luce”. La Festa di Santa Lucia coincideva con il solstizio d’inverno, giorno più corto dell’anno.

Dato che si festeggia durante l’Avvento, il giorno di Lucia è anche visto con un anticipo del Natale, che culmina poi il 25 dicembre. I festeggiamenti in onore della Santa includono molte tradizioni in tutto il mondo. In Sicilia soprattutto è una delle feste più amate e viene accompagnata con tanto buon cibo (cuccia e arancine in primis). Mettetevi comodi e seguiteci alla scoperta di tutto ciò che c’è da sapere su Santa Lucia e la sua festa del 13 dicembre.

Chi era Santa Lucia

Dobbiamo, anzitutto, partire proprio dalle informazioni sulla protagonista, quindi con la biografia di Santa Lucia. Le sole informazioni certe riguardano la provenienza, cioè la città di Siracusa. Nacque da ricchi genitori, di nobili origini, intorno al 283. Il padre, di origini romane, morì quando lei aveva appena 5 anni, lasciandola senza un tutore legale.

Lucia avrebbe portato la mamma, malata, al santuario di Sant’Agata, dove guarì.. Per questo motivo, la convinse a distribuire gran parte delle loro ricchezze ai poveri. La giovane Lucia si rifiutò di sposare un pagano, che la denunciò alle autorità romane. Si narra che subì la minaccia di essere portata in un bordello, qualora non avesse abiurato. Al suo rifiuto, neanche 50 buoi riuscirono a spostarla. Tradizione vuole che si sarebbe strappata gli occhi per non cedere alla suppliche del fidanzato. Proprio per questo è considerata e festeggiata come la Santa della Luce.

Provarono anche a bruciarla sul posto, ma non ottennero alcun risultato. Lucia continuava a parlare, dicendo che la sua morte non avrebbe spaventato gli altri cristiani, ma avrebbe addolorato i non credenti. Uno dei soldati le infilò una lancia in gola per fermare le parole, ma senza alcun effetto. Santa Lucia morì in seguito, solo dopo avere ricevuto la comunione. Charles Macfarlane scrisse che il suo principale reato potrebbe essere avere donato tutta la sua grande ricchezza ai poveri invece di condividerla con il suo pretendente. Per questo l’avrebbe poi accusata presso il governatore di professare il cristianesimo.

Nelle raffigurazioni più classiche, la Santa viene raffigurata con una palma, come simbolo del martirio. Ha anche con sé un piattino con degli occhi. Tutti i dettagli della vita sono associati alle martiri femminili dei primi anni del IV secolo. Si narra anche che Santa Lucia avrebbe aiutato i cristiani a nascondersi nelle catacombe durante le persecuzioni di Diocleziano. Avrebbe portato con sé quante più provviste. Dato che doveva avere le mani libere, avrebbe messo in testa una ghirlanda per attaccarvi le candele e illuminare la via.

Come nasce la Festa di Santa Lucia

A Siracusa c’è un’iscrizione del IV secolo, in cui si cita una certa Euskia. Nel testo di menziona il giorno di Santa Lucia come una festa locale: «Euschia, irreprensibile, vissuta buona e pura per circa 25 anni, morì nella festa della mia santa Lucia, per la quale non vi è elogio come conviene. Cristiana, fedele, perfetta, riconoscente a suo marito di una viva gratitudine.».

L’ufficializzazione della Festa dedicata a Lucia da parte della Chiesa risale al VI secolo. Perché Santa Lucia cade il 13 dicembre? Si commemora la morte della martire, il 13 dicembre del 304.  Il giorno della Santa appare nel sacramentario di Papa Gregorio I, così come quello di Beda il Venerabile. Vi erano già chiese edificate chiese dedicate a Santa Lucia in Italia e in Inghilterra.

Dalla Sicilia e dall’Italia, il culto si diffuse rapidamente ad altre parti del mondo. I missionari cristiano andarono in Scandinavia per evangelizzare la popolazione locale e portare la commemorazione della Santa. Narravano la “storia di una fanciulla che portava luce in mezzo alle tenebre”. La storia, ricca di fascino, iniziò ad avere un grande significato per le persone che vivevano nelle terre del Nord. Era una forma di sollievo, calore e luce.

La celebrazione della Festa di Santa Lucia è attestata per la prima volta nel Medioevo. Continuò dopo la Riforma protestante negli anni 1520 e 1530. I festeggiamenti come li conosciamo oggi, però, sono relativamente recenti, perché hanno “solo” circa 200 anni.

13 dicembre Festa di Santa Lucia

Le celebrazioni cattoliche della Festa di Santa Lucia si svolgono principalmente il 13 dicembre, ma anche nel mese di maggio. La Santa è la patrona della città di Siracusa, che le dedica sempre grandi onori. Nel giorno del 13 dicembre una statua in argento di Lucia, con le sue reliquie, sfila  per le strade prima di tornare al Duomo di Siracusa.

In Sicilia è tradizione consumare la cuccìa, preparata con grano bollito. Questo dettaglio è legato a una leggenda. I siciliani narrano che una carestia si concluse nel giorno della Festa di Santa Lucia, quando navi piene di grano entrarono nel porto. Da qui l’usanza di mangiare cereali integrali anziché pane e derivati dalla farina. La versione originale della cuccia è a base di grano bollito, spesso mescolato con ricotta e miele, o talvolta servito come zuppa salata con fagioli.

In Scandinavia, come in tutta l’Europa protestante, fino alla metà del XVIII secolo, Santa Lucia era la notte più lunga dell’anno. Coincideva con il solstizio d’inverno, in quanto era impiegato ancora il calendario giuliano. L’attuale calendario gregoriano servì a riparare una discrepanza originata dalla minore precisione del calendario giuliano. Con l’adozione del nuovo calendario, il solstizio d’inverno cadde il 9 dicembre.

In verità la notte del solstizio d’inverno a occhio nudo non è visibilmente più breve dei diversi giorni che precedono e seguono la data. Sebbene l’effettiva data giuliana del solstizio d’Inverno avrebbe potuto essere anche il 15 o il 14 dicembre, nel momento in cui il cristianesimo fu introdotto in Scandinavia, il 13 dicembre era allora considerato come il giorno più corto.

La scelta del 13 dicembre come giorno di Santa Lucia, tuttavia, precede l’errore di otto giorni del calendario giuliano del XIV secolo. Questa data è attestata nel calendario monastico pre-tridentico, e probabilmente risalente alle prime attestazioni del culto della santa, tra VI e VII secolo. É la data oggi usata in tutta Europa.

Mentre il mondo cambiava da un sistema di calendario giuliano a quello gregoriano – e quindi acquisiva una nuova data per il solstizio d’inverno – il giorno di Santa Lucia era conservato il 13 dicembre, e non si spostò verso il 21.

Ancora oggi esiste un lungo e solido filo che lega la santa siciliana ai popoli nordici, prevalentemente luterani. Santa Lucia si festeggia in Danimarca, Svezia e Finlandia, ad esempio. Potremmo definirla una Santa “universale”, perché si celebra con fervore anche negli Stati Uniti e nel Canada.

Cosa si fa per Santa Lucia

La Festa di Santa Lucia viene celebrata in Italia, in particolare in Sicilia, e in Scandinavia. Dato che nel Nord dell’Europa gli inverni sono lunghi e molto bui, è un giorno di festa importante. In Scandinavia la Santa è rappresentata come una donna in abito bianco (colore della purezza del battesimo) e fascia rossa (colore del sangue del suo martirio). Ha in testa la classica corona di candele sulla sua testa.

In Norvegia, Svezia e nelle regioni di lingua svedese della Finlandia, si cantano canzoni e le ragazze, vestite da Santa Lucia, portano in processione biscotti e panini allo zafferano, come metafora del “portare la luce del Cristianesimo attraverso le tenebre del mondo”. Sia i Protestanti che i Cattolici partecipano a queste processioni, e i ragazzi impersonano di solito altre figure legate al Natale, come Santo Stefano.

Si dice che celebrare in modo corretto la giornata di Santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce. La devozione verso questa luminosa Santa è molto radicata in Sicilia, in particolare a Siracusa, che le diede i natali.

Si celebra anche in alcune province del nord Italia, tra cui Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Cremona, Brescia, Bergamo; in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Inoltre, nelle coste della Dalmazia e in Ungheria, una tradizione popolare nel giorno di Santa Lucia prevede di piantare chicchi di grano. Il giorno di Natale saranno già alti e sono un simbolo della Natività.

Si ipotizza che le celebrazioni della festa di Santa Lucia in Scandinavia possano conservare alcuni indigeni elementi pagani e pre-cristiani di origine medievale germanica. Come gran parte del folklore e della religiosità scandinava, sono incentrate sulla lotta annuale tra luce e oscurità. È anche probabile che la tradizione debba la sua popolarità nei paesi nordici all’estremo cambiamento delle ore diurne tra le stagioni in questa regione.

La festa pre-cristiana di Yule, o jól, era la festa più importante in Scandinavia e nel Nord Europa, una occasione per banchettare, bere, fare regali ed incontrarsi. In generale la celebrazione del solstizio d’inverno è collegata a molte pratiche che sono poi confluite nel periodo dell’Avvento e nelle celebrazioni natalizie di oggi.

C’è anche una interessante curiosità. Saint Lucia, una piccola isola dei Caraibi, il 13 dicembre si festeggia il santo patrono, come festa nazionale. Il Festival Nazionale delle Luci e del Rinnovamento si svolge la sera del 12 dicembre in onore di Santa Lucia da Siracusa, la santa della luce. Durante questa celebrazione, vengono accese luci decorative (per lo a tema natalizio) nella capitale Castries. Gli artigiani realizzano lanterne decorate e le celebrazioni ufficiali terminano con uno spettacolo pirotecnico.

Cosa si mangia per Santa Lucia

Come abbiamo già anticipato, la tradizione gastronomica della Festa di Santa Lucia è principalmente legata al grano, per via del “miracolo” compiuto in Sicilia. A Siracusa, nel 1646 infuriò una terribile carestia. Il 13 maggio del 1646, dopo le tante preghiere rivolte alla Santa, chiedendo un miracolo per uscire da una terribile carestia, una voce annunciò l’arrivo al porto di un bastimento carico di cereali.

La gente, dopo aver sofferto la fame per tanti mesi, non perse tempo a nutrirsi e non aspettò di macinare il grano. Bollì il grano per sfamarsi velocemente, aggiungendo solo un filo d’olio d’oliva. Fu così che nacque la cuccìa. Il nome deriva da “coccio”, cioè chicco. Oggi quell’antica preparazione è diventata un dolce molto goloso, a base di crema di ricotta e grano.

In ricordo del miracolo, in realtà, si dovrebbe proprio digiunare. Una cosa che si fa sempre è astenersi dal consumare pane e pasta, poiché ottenuti da grano macinato. Ecco perché a Santa Lucia non si mangiano né pane né pasta. Per il pranzo si è soliti mangiare zuppe a base di legumi.

La mancanza di pane, pasta e affini viene compensata da risotti, panelle, timballi e le immancabili arancine. La giornata, dunque, si trasforma in un’occasione per abbandonarsi ai piaceri della tavola. A Palermo si usa dire “Santa Lucia, vulissi pani, pani unn’ aiu e accussi mi staiu” (“Santa Lucia, volevo il pane, pane non ce n’era e sono rimasto digiuno”). In realtà, stando a tutto quello che si mangia, di certo non si rimane digiuni! Molto gettonati sono anche il gateaux di patate (il “gattò“).

In Sicilia si cucina la cuccìa. Il nome di questa pietanza di Santa Lucia deriva da “cocciu“, cioè “chicco” in siciliano. Si tratta di grano cotto e poi condito come si preferisce. Può essere in versione dolce o salata e ogni famiglia custodisce la sua versione. Tra le ricette salate, c’è quella con ceci e fagioli, nota anche come “grano di Santa Lucia”. Per quanto riguarda quella dolce, invece, bisogna aprire un capitolo a parte.

I dolci di Santa Lucia

La cuccìa dolce è a base di crema di ricotta e gocce di cioccolato. Il grano viene bollito, quindi amalgamato agli altri ingredienti e accompagnato anche da cannella. Ne esiste anche una versione con crema di latte e, naturalmente, non mancano infinite interpretazioni, che includono anche creme al cioccolato o al pistacchio.

In tutto il mondo esistono tantissimi dolci dedicati a questa Santa. Gli occhi di Santa Lucia sono come taralli morbidi pugliesi, in versione dolce. Si preparano con farina, olio d’oliva e vino bianco, quindi si ricoprono con una glassa bianca a base di acqua e zucchero. In Veneto, invece, si mangia il mandorlato. Qui, infatti, Santa Lucia è anche la protettrice dei fidanzati e il dolce è simbolo di benevolenza verso la coppia.

In Svezia si fanno i Lussekatter, cioè i gatti di Santa Lucia. Sono soffici panini allo zafferano, arricchiti con l’uvetta. Hanno una tipica forma di “s” e la presenza della spezia dorata è un richiamo alla luce. Foto: DavideGorlaLicenza.

Santa Lucia Origini, Significato e Cosa si Mangia il 13 dicembre

Un’edicola votiva dedicata a Santa Lucia a Siracusa

Articoli correlati