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Dimostrare di avere una buona conoscenza almeno di una lingua straniera è un requisito fondamentale affinché il proprio curriculum sia valutato dai responsabili risorse umane, soprattutto se ci si candida per ricoprire una posizione all’interno di un’azienda multinazionale. Ai candidati si richiede spesso la capacità di sostenere un colloquio in inglese, di produrre testi scritti e di conoscere in maniera approfondita la terminologia propria del settore per il quale ci si candida…ma qual è il livello di conoscenza della lingua di coloro che selezionano o cestinano i profili dei candidati? Se fossero le loro competenze linguistiche ad essere testate, verrebbero scelti?

Fluentify ha voluto rispondere a queste domande inviando Zach, tutor canadese che collabora con il sito web, ad un’importante job fair italiana, per proporre la propria candidatura alle aziende presenti. Dichiarando di essere da poco in Italia, Zach si è presentato nei vari stand chiedendo la disponibilità di posizioni aperte per madrelingua inglesi e ha registrato le varie reazioni con una telecamera nascosta. Il video che ne è risultato, è un insieme di errori, di ehm e di rifiuti per il povero Zach che ha fatto fatica anche nel ricevere indicazioni su dove si trovassero i bagni.

La conoscenza dell’inglese è sempre più una discriminante per agevolarci l’ingresso nel mondo del lavoro ma quanto è preparato chi ce lo richiede in modo così insistente? Il test mette a dura prova selezionatori e avventori di Zach e in sintesi mostra le difficoltà spesso insormontabili che molti professionisti del mondo del lavoro trovano di fronte ad un madrelingua, lasciando più di qualche dubbio sulle loro capacità di valutare questo aspetto nel profilo dei candidati.

Questo non deve diventare però una scusa per abbassare la guardia. Siamo certi che chi conosce e dimostra di saper parlare una lingua straniera e in particolare l’inglese – diventato un passpartout per l’accesso a molte professioni – ha tantissime occasioni in più ma è importante che anche chi giudica i profili professionali dei candidati abbia le giuste competenze per valutare.

Un tema molto caldo, soprattutto per noi italiani che, complice anche il doppiaggio di quasi tutti i film stranieri, fatichiamo di più con quello che in molti paesi europei è il secondo idioma nazionale. Conoscendo bene questa difficoltà, Fluentify con il contributo di Zach, ha voluto dare concretezza a una lezione appresa durante le esperienze formative all’estero: solo con un po’ di coraggio e la volontà di esprimersi senza remore si può davvero cambiare il modo di essere percepiti e di percepire ciò che ci circonda. Perché solo parlando cambia tutto