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In guerra per lo Sfoglio. Il dolce dell’antica tradizione siciliana è al centro di un acceso dibattito in corso tra Polizzi Generosa e Petralia Soprana. Giueppe Lo Verde, sindaco di Polizzi, rivendica l’origine del dolce e accusa l’altra cittadina di furto di identità pasticcera. Tutto è nato quando l’amministrazione comunale di Petralia ha assegnato allo sfoglio la denominazione “Deco”.

Questa è una sorta di carta d’identità, ma secondo Lo Verde sarebbe stata assegnata «senza tutelarne l’origine, l’autentica ricetta, il vero nome e soprattutto i prodotti con i quali va confezionato». E quindi è arrivato l’affondo: «È un vero e proprio furto ai danni della comunità polizzana». Lo sfoglio è un dolce ripieno di tuma, cioccolato, cannella e zucchero.

La guerra dello Sfoglio

Il primo cittadino ha segnalato alcune incongruenze, che arrivano fino a una presunta “falsificazione” storica sulle origini del dolce. «Basta leggere – dice – il disciplinare nel quale si afferma che l’origine del prodotto risale al XV secolo quando veniva preparato all’interno dei monasteri madoniti. Affermazione generica. Bisognerebbe dire quali sono questi monasteri e soprattutto quale monastero avrebbe portato la tradizione a Petralia Soprana. Il disciplinare non lo può dire perché questo monastero di Petralia Soprana non esiste».

Il sindaco di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, ha replicato. «Nessuno vuole togliere a Polizzi Generosa le origini di questo dolce tipico. Noi abbiamo dato la denominazione comunale Deco a quello che viene realizzato nel nostro paese che è diverso da quello prodotto a Polizzi Generosa». Quindi la proposta di una bonaria composizione della diatriba: manteniamo la distinzione di identità, «potrebbe andare a vantaggio del prodotto polizzano».