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01Santa Lucia fu una vergine e martire siciliana, vissuta nel III secolo; venerata sia dalla Chiesa Cattolica che Ortodossa, si festeggia a Siracusa, Arixi, (nella provincia di Cagliari), a Crema, a Marino presso i Castelli Romani e a Massaquano, nel comune di Vico Equense.

La festa più suggestiva è indubbiamente quella organizzata presso il capoluogo di provincia siciliano, dal 13 al 20 dicembre, che ogni anno raccoglie migliaia di turisti, curiosi, fedeli, anche tra i siciliani emigrati in America. Le solenni celebrazioni del 13, vengono anticipate ogni anno dalla ‘tredicina’, i tredici giorni precedenti, dedicati al culto liturgico. A cinque giorni dallo scadere, viene aperta la nicchia che custodisce il simulacro argenteo della Vergine, presso la Cattedrale, che il giorno 12 viene spostato, al grido di «Siracusana è» presso l’altare maggiore.
Nella serata del giorno antecedente la festa, vengono approntati i solenni vespri, alla presenza dell’arcivescovo e di diverse cariche ecclesiastiche e civili. Alla fine, ai fedeli viene servita la ‘cuccìa’, dolce di origine greca tipico delle celebrazioni de defunti; quello siracusano, viene realizzato in onore esclusivo di Santa Lucia, a base di grano e ricotta, arricchita con canditi e miele.

Al giorno che nel Calendario Gregoriano segna la fine del martirio di Lucia, vengono destinate le celebrazioni più fastose e popolane, quelle caratterizzate dalla tipica processione, per le vie della città, della statua della Santa. Il fercolo viene portato a spalla da 60 ‘berretti verdi’ fino alla “Porta Marina” dove alla Santa porranno omaggio i marinai e i militari, al suono delle sirene delle loro navi. Il simulacro viene successivamente fatto sostare in tutti i luoghi della città dedicati alla Santa: si parte con una fermata di qualche minuto sul ponte che porta il suo nome, e si conclude presso la normanna Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, dov’è custodito un monumento funebre in gesso della Santa. Dopo aver percorso corso Umberto I e viale Regina Margherita, la statua si recherà presso Borgata Santa Lucia, e infine per via Piave, fino alla piazza a lei dedicata, e alla Basilica. Il percorso della statua è preceduto da quello della vara, un carro su cui sono adagiate le spoglie della Santa, portate a spalla dalle cittadine di Siracusa. Il simulacro rimarrà nella Basilica per sette giorni.

In occasione dell’ottava, il 20 dicembre, il simulacro di Santa Lucia compie il tragitto inverso per tornare presso la Cattedrale; durante il percorso compirà ulteriori, diverse soste, che la porteranno a toccare il Santuario della Madonna delle Lacrime prima, e l’Ospedale Umberto I poi, per far visita ai malati. Terminato il momento di preghiera organizzato dallo staff ospedaliero, la processione riprende il suo cammino scendendo lungo corso Gelone e le vie limitrofe, e verso il ponte Umbertino, che dà il via al tradizionale spettacolo pirotecnico. Rientrati ad Ortigia da piazza Pancali, il percorso prevede la salita di corso Matteotti e una nuova deviazione verso piazza Archimede, fino al rientro in Cattedrale in piazza del Duomo. In questa occasione, il simulacro viene accolto dal definitivo sparo dei botti, e posto nuovamente a custodia nella sua nicchia.

Da una decina d’anni, Siracusa ospita una terza festa, che si va ad aggiungere a quella liturgica di dicembre e a quella più storico-popolare di maggio. Presso Borgata Santa Lucia e per l’isola di Ortigia, un piccolo simulacro della Vergine viene portato in giro, per le vie della città, in un percorso simile a quello della processione dicembrina, inaugurato nell’ultimo sabato di aprile del 2011. La festa è stata ideata per celebrare la miracolosa trasudazione della statuetta, avvenuta nel 1735.

A maggio si svolge la festa di ‘Santa Lucia Patrona’, denominata dai siracusani “Santa Lucia re quagghie”. Si tiene nelle prime due domeniche di maggio, per ricordare il miracolo avvenuto nel maggio 1646. La leggenda narra che durante una lunga carestia, a Siracusa giunsero navi ricche di  grano e altro cibo; l’evento fu annunciato da una quaglia, che entrò volando presso la Cattedrale. Oggi, per celebrare quell’avvenimento, la prima domenica viene dedicata al lancio delle quaglie (ovvero piccioni o colombe), dal balcone della chiesa, dopo il rituale discorso dell’arcivescovo fatto alla presenza dei fedeli, e del simulacro argenteo della Vergine, uscito dalla sua nicchia.
Seguirà una breve processione per la piazza che si conclude con l’arrivo del simulacro presso la chiesetta di Santa Lucia alla Badia, che contiene il prezioso dipinto di Michelangelo Merisi “Seppellimento di Santa Lucia”; qui, la statua rimarrà fino alla domenica successiva.

Durante la seconda domenica, la statua di Santa Lucia compie il giro rituale dell’Isola di Ortigia, scendendo da fontana Aretusa, e, passando per il castello Maniace, disponendosi in direzione del lungomare di Ponente; successivamente si addentra per via Roma, attraversando i quartieri della Cannamela e della Giudecca, fino a via Maestranza, dove effettua una breve sosta accolta dallo scampanìo della chiesa dell'Immacolata. La processione riprende verso piazza Duomo dove, verso sera, la statua riprende la sua posizione originaria presso la Cattedrale barocca che la custodisce durante l’anno.

Autore | Enrica Bartalotta