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La Tradizionale rietina a Campobello di Licata (Ag) - Foto di Alessia Schembri --La Rietina è una manifestazione che si svolge in alcune località della provincia di Agrigento.

Essa si articola in una sfilata con numerosi esemplari di carretti siciliani, trainati da cavalli addobbati, e accompagnati da gruppi folkloristici. La più popolare si tiene a Campobello di Licata, sin dal 1737, in corrispondenza con il culto della Madonna dell’Aiuto.
La rappresentazione più significativa della Festività, aveva luogo infatti quando i numerosi pellegrini, soprattutto quelli provenienti dalle località di Pietraperzia e Barrafranca (in provincia di Enna), iniziarono a giungere a Campobello di Licata con doni per la Madonna. Questa ricorrenza assunse il nome di ‘Rietina’, e fino a quasi la metà del secolo scorso, si svolgeva di domenica e di lunedì, giorno in cui la ricorrenza veniva lasciata a uso esclusivo dei campobellesi.

Il nome ‘Rietina’ deriva da quello che in gergo contadino era una ‘cordata’ di animali da soma. I muli venivano infatti messi in fila (non più di nove), da un burdunaru, il conduttore, che garantiva ordine e sceglieva il giusto percorso, volto a coinvolgere i terreni meno accidentati, per il trasporto delle derrate alimentari, che poi venivano commercializzate presso i centri urbani.
Secondo Francesco Nicotra, la solenne manifestazione, caratterizzata spesso da abbondanti donativi in grano, veniva spesso accompagnata da un’imponente cavalcata con muli e destrieri bardati e foderati in gualdrappe tintinnanti di campanelli e dai colori sgargianti. L’evento colpì anche il Pitrè, che nel suo “Feste Patronali nella Sicilia Occidentale” (1900) ne parlò con divertito entusiasmo.

La festa prese così piede durante la prima domenica di settembre, e venne celebrata per tre giorni: dal sabato al lunedì. Il lunedì è anche l’ultimo giorno della festa così come viene celebrata oggi, che si conclude appunto con la tradizionale ‘Rietina’. Prima di essa però, ha luogo la tradizionale asta che sfocia nell’assegnazione della ‘bandiera della Madonna’ o palio, ceduta al miglior offerente, che si aggiudicherà il posto migliore in sfilata; la sua somma in denaro verrà tramutata in offerta per la Chiesa Madre. La manifestazione si svolge oggi durante la settimana successiva a Ferragosto, per permettere ai numerosi pellegrini, turisti e curiosi di parteciparvi; qui, la tradizionale ‘Rietina’ con muli e cavalli, è stata sostituita da una solenne e allegra sfilata di carretti siciliani, riccamente decorati.
Il carretto siciliano viene utilizzato anche durante la ‘Rietina’ di Canicattì, che si svolge invece in maggio, in occasione della Festa del Santissimo Crocifisso.

Il carrettu, oggi uno dei principali simboli folcloristici della regione, venne utilizzato fino alla seconda metà del XX secolo e dagli inizi del XIX, come mezzo di trasporto a trazione equina, dei raccolti che dovevano essere trasferiti dalle campagne alla città, per poter essere trasformati in prodotti finiti e poi venduti. A seconda del luogo di provenienza, il carretto assumeva caratteristiche strutturali differenti; ciò che li accumunava, era il fatto che fosse realizzato in legno, spesso intagliato, pitturato e riccamente decorato.

Autore | Enrica Bartalotta

Foto di Alessia Schembri