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01In Sicilia c’è sempre stata l’usanza  di dare ai neonati il nome dei nonni: prima quelli paterni, poi i materni.
Solo dopo aver adempiuto questo “dovere” si poteva  pensare a scegliere un nome di fantasia… ma negli ambienti più ligi alle regole , esisteva anche una graduatoria di parenti, zii soprattutto, che avevano diritti di prelazione nella scelta. Senza parlare dei parenti morti prematuramente  o con una disgrazia! Questi infatti acquisivano la precedenza su tutti, spesso anche sui nonni. 
Non adeguarsi a questa usanza sarebbe stata grandissima mancanza di rispetto per  gli esclusi. 
Nella vita di tutti i giorni, poi, questi nomi venivano “tradotti” in siciliano e spesso trasformati con vezzeggiativi e diminutivi: Giseppi, Peppi , Pepè, Francisca, Cicia,Turiddru,Totò etc.(1)
Col passare degli anni sono entrati nell’uso comune  i vezzeggiativi in italiano,  meno cowntry e più raffinati (Peppino, Pippo, Peppuccio, Fanca, Nino, Rosetta, Salvo…), e infine hanno preso piede i  nomi in italiano, come risultavano dall’anagrafe, senza nessuna alterazione (es. Giuseppe, Francesca, Angelo)…. 
Comunque sempre… inesorabilmente nomi di famiglia .
Così, finiva che spesso le famiglie, oltre che attraverso il cognome e/o l’eventuale  ngiuria(2), venivano caratterizzate anche  dai nomi propri. 
 Spesso per distinguere i numerosi cugini omonimi di una famiglia si usavano espresionii quali:“lu ranni” o “ lu picciolu /lu nicu”(3) o l’indicazione della paternità o maternità: (Turiddru di Peppi, Cecia di Maricchieddra…)(4)  .
Ricordo, che nel mio paese d’origine c’era una famiglia che possedeva “l’esclusiva” di due nomi , poco comuni e decisamente natalizi : Badassaru e Minzioni (5). 
Praticamente quelli che portavano questi nomi erano tutti parenti tra di loro!
Nella famiglia di mio padre, invece, sono sempre abbondati i “Domenico”. .
Si chiamava  Domenico mio padre, un numero indeterminato di cugini  e zii, uno dei miei figli, un mio nipote… senza contare i Dominic sparsi per  gli USA: a New Orleans , a Chicago,  a Wildwood e nelle altre varie localita dove tanti anni fa erano emigrati i numerosi fratelli e sorelle del nonno ( erano 7 o 8 se ricordo bene).
L’usanza di chiamare i figli col nome dei propri genitori, infatti, resistette al periodo della massiccia emigrazione in USA, ma anche  alla prima Guerra Mondiale e  alla seconda e solo negli ultimi decenni, piano piano, si cominciò a prendere l’abitudine di dare il nome dei nonni solo ai primogeniti del primo figlio, poi si pensò bene di restringere ancora il cerchio applicando la regola solo ai maschi….  
Nell’epoca dei media , dei viaggi in aereo, dell’Europa Unita, infine, anche i genitori siciliani hanno deciso di lasciar vivere o riposare in pace i nonni e di scegliere per i loro figli dei nomi di fantasia ispirati spesso dalla storia, dal cinema , dalla Tv, da Facebook… e che spesso venivano anche abbreviati con tanto di Y finale secondo la moda anglosassone…..
Poi… un bel giorno…una Samantha o una Cinthia o una  Patrizia qualunque  dice al compagno Miky o Roberto o Riccardo…  che sarebbe stato “tochissimo” chiamare il bimbo che aspettavano col nome di un loro antenato… ………………………………………………………………. 
E così ultimamente sono nuovamente  di moda i Giuseppe, Francesca, Salvatore… che i compagni di scuola ben presto, nel loro slang , hanno ribattezzato Peppe , Ciccia, Totò….tornando inconsapevolmente al punto  di partenza.
 
NOTE: 1 Giusepe e vezzeggiativi, Francesca e vezzeggiativo, Salvatoree vezzeggiativo. – 2 Soprannome – 3 Il grande/il maggiore, il piccolo / il minore, – 4 Salvatore di Giuseppe,Vincenzina di Mariella. – 5 Baldassarre e Melchiorre –