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Il 4 giugno scorso una donna di 77 anni è stata trovata morto a Verona. Qualcuno ha voluto simulare il suicidio con un laccio al collo legato a un termosifone in cucina. Alla fine la polizia ha smascherato un vicino di casa, che era diventato il suo amante. Lunedì scorso, dopo essersi recato a casa sua con un cordino, l'avrebbe soffocata, architettando poi la messinscena.

La prova più importante è arrivata con gli accertamenti di laboratorio: sulla corda verde che chiudeva il collo dell'anziana c'era il Dna del responsabile. Un pezzo della stessa fune è stato scoperto nell'automobile del 72enne. Da qui l'accusa di omicidio con l'aggravante della premeditazione. Quel tipo di cordino, peraltro, non era mai stato visto prima dalla persona che svolgeva i lavori di pulizia in casa della donna, separata da molti anni.

L'uomo è sposato e padre di due figli. Si erano conosciuti circa un anno fa, e in breve era nato un rapporto sentimentale, che però rimaneva nella clandestinità. Il 72enne non voleva infatti saperne di rendere pubblica la relazione, mentre la compagna voleva spingerlo a dire la verità alla famiglia. Tra le cause dell'omicidio potrebbe esservi questo contrasto. I due si vedevano regolarmente ogni lunedì, una storia di cui era all'oscuro anche il figlio di lei.