Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

La squadra mobile di Napoli ha arrestato Domenico D'Andò e un suo complice minorenne: sono ritenuti responsabili del tremendo omicidio dei pregiudicati Luigi Rusciano e Luigi Ferrara, i cui corpi vennero rinvenuti sezionati in buste di plastica il 16 febbraio in un terreno di Afragola. Il questore di Napoli parla di "un delitto inquietante e devastante". Le due vittime erano considerate ras del contrabbando. Gli investigatori li cercavano da gennaio, quando i due avevano fatto perdere le loro tracce nei pressi del malfamato Rione Salicelle, ad Afragola. I loro corpi furono poi trovati in sacchi neri per rifiuti.

La macabra scoperta, a cui si arrivò dopo una segnalazione, fu fatta in piena campagna a Contrada Ferrarese, a ridosso di una discarica. La fossa, profonda circa un metro, era ai bordi di una strada in una zona di difficile accesso. La polizia si trovò di fronte a uno spettacolo raccapricciante: i corpi dei due erano tranciati in quattro parti. Un delitto studiato nei minimi dettagli, che dimostra la maturità criminale di Domenico D'Andò e del suo complice minorenne.

Dalla ricostruzione degli investigatori vittime e carnefici erano in affari, ma D'Andò e il suo complice puntavano a prendere il posto occupato da Rusciano e Ferrara nel contrabbando locale, ritornato a essere una delle maggiori attività della criminalità organizzata. D'Andò e il suo complice hanno affittato un appartamento a Giugliano, in provincia di Napoli: lì avrebbero attirato Rusciano e Ferrara per ucciderli.