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La terza sezione civile del tribunale ha condannato l'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo al risarcimento di 84.532 euro: il nosocomio non avrebbe eseguito tempestivamente il trattamento riabilitativo a una paziente sottoposta a un intervento e non l'avrebbe informata adeguatamente. La donna era stata ricoverata nel 2005 perché soffriva di cefalee, vertigini e nausea: è stata sottoposta a tre interventi chirurgici di stabilizzazione cervicale, ma i postumi sono stati tali da richiedere un nuovo ricovero e si sono anche manifestati disturbi permanenti come la disfagia.

Secondo il giudice “l’azienda ospedaliera è da ritenersi responsabile dei danni patiti dalla signora a causa del ritardato e inadeguato trattamento riabilitativo del linguaggio e della deglutizione". Per quanto riguarda il consenso informato, sottolinea il giudice, “pur rinvenendosi in atti tre moduli di consenso informato sottoscritti dalla paziente o da un suo familiare, detti moduli prospettano complicanze generiche e rischi specifici del trattamento diversi da quelli patiti dalla paziente”.