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Se lo chiamano Oro dell’Etna, un motivo c’è. Stiamo parlando del buonissimo miele dell’Etna. Si tratta della principale fonte di reddito per tantissimi siciliani di quelle parti.

E, con oltre 700 apicoltori, Zafferana Etnea, vanta una produzione di altissima qualità di miele che da sola tocca circa il 15% dell’intero prodotto nazionale (“sì, Italiano! Non lo sapevo neppure io”). Varietà? Un po’ tutte: dal classico millefiori, all’arancio, dall’eucalipto al castagno.

Il miele siciliano risulta essere eccezionale non solo al palato ma anche per le sue proprietà curative. È dimostrato infatti, che si tratta di ottimo lassativo, mucolitico, espettorante. Ma non solo.

Miele dell’Etna: ecco come è cominciato tutto

La tradizione vuole che nel lontano 1920 proprio a Zafferana Etnea un umile ragazzo e lavoratore fosse particolarmente attratto dalle api e dal miele che esse producevano. Decise quindi di mollare i campi (i duri campi) e di dedicarsi all’attività (non meno dura) di apicoltore.

La sua passione si trasformò quindi in lavoro e poi in retaggio per la sua famiglia. Le famiglie crebbero e con esse anche il numero di “lapari” (apicoltori siciliani).

Storia affascinante, bella e buona proprio come il miele nostrano. Accattativillu!!

Miele dell'Etna

Miele dell’Etna – Foto: Daniele Pennisi

Sfogo personale: Mi raccomando cari lettori, consumate coscienziosamente e preferite i prodotti siciliani, realizzati con passione e bontà di intenti. Ricordate che chi sta dietro al denaro spesso non si fa scrupoli per ottimizzare i guadagni.

Anche a discapito della salute di chi dovrebbe cullare come un bambino: la sua clientela. E voi imprenditori, cercate di venirci incontro facendo un maggiore sforzo di comunicazione e tagliando ‘sta maledetta filiera, per farci pagare di meno.

Di Viola Dante

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